Bike sharing, un’idea di mobilità per la Como turistica, ma oggi mancano metà delle bici. Rispondi qui al sondaggio

La situazione Il Comune convoca la società che gestisce il servizio: «Oggi 26 biciclette, devono essere almeno 60». Ma quattro stazioni sono fuori servizio e diverse due ruote rotte.

Poche biciclette (meno della metà di quelle che dovrebbero esserci), stazioni con le rastrelliere vuote e altre ancora non attive. La fotografia del bike sharing in città è tutt’altro che positiva e l’azienda che lo gestisce - e che ha un appalto fino alla fine del 2025 - è stata convocata in Comune con urgenza perché, per usare le parole dell’assessore a Mobilità e Trasporti Enrico Colombo «così non va bene e non si può andare avanti».

In tempo reale

In particolare ieri pomeriggio verso le 15 sul sito di “biciincittà” che monitora in tempo reale la situazione vedeva su 15 stazioni complessive quattro non operative: quella di piazza Cavour (7 posti disponibili, 2 bici non attive, 0 a disposizione), Sant’Abbondio (via Regina, 0 posti e nessuna bici), Tavernola (in via Per Cernobbio, nessun posto e nessuna bici) e il Pirellino (tra viale Varese e via Benzi, con zero bici e zero posti disponibili).

Andando poi a vedere le stazioni operative alla Funicolare c’erano 3 bici libere, quattro posti disponibili e due non attive. Fuori dal Comune due biciclette libere, sette posti disponibili. E ancora Stazione San Giovanni due bici libere e otto posti disponibili. Alla Stazione Borghi nessuna bici libera e 9 posti disponibili. In Piazza Vittoria 5 bici libere e un posto disponibile, allo stadio 2 bici libere, sei posti disponibili e una non attiva. A Villa Olmo una bici libera, una non attiva e sei posti a disposizione. La stazione numero dieci è Santa Chiara in via Milano: 2 bici libere e sei posti disponibile. Alla stazione Como Nord Lago di piazza Matteotti una bici libera, una non attiva e otto posti disponibili. In piazza Cacciatori delle Alpi 4 bici libere e sei posti disponibili e, infine, alle Caserme (piazzale Montesanto) una bici libera, otto posti disponibili e una non attiva mentre all’Università di via Valleggio 4 bici libere e sei posti disponibili. Questo significa 27 biciclette a disposizione, otto non attive su un totale di un’ottantina di posti disponibili nelle diverse stazioni (escluse Tavernola, Pirellino e Sant’Abbondio).

Un servizio monco

«Il servizio - chiarisce l’assessore Colombo - prevede 144 stalli su 16 stazioni e, le ho contate personalmente l’altra sera, 26 biciclette a cui se ne aggiunge una divelta in piazza Del Popolo dove, fra l’altro, non c’è neanche la relativa stazione. Abbiamo quattro stazioni inagibili che significa il 25% del totale e, di queste, tre sono in pieno centro e Tavernola è indubbiamente in posizione strategica. Il servizio, così com’è non va bene poiché, ad esempio, dovremmo avere sessanta biciclette e, invece, ce ne sono meno della metà».

«Un’idea intelligente delle amministrazioni precedenti»

E annuncia: «Per la prossima settimana abbiamo convocato l’azienda a cui chiederemo per prima cosa che in città ci sia il numero minimo di sessanta biciclette e, inoltre, le stazioni chiuse vanno attivate poiché nostra intenzione è quella di implementare il servizio per la prossima stagione turistica. Siamo di fronte a un’idea intelligente delle amministrazioni passate (a portare il bike sharing fu la giunta Lucini e l’allora assessore alla Mobilità Daniela Gerosa,ndr) ma deve funzionare meglio, tenendo anche conto che il contratto scadrà alla fine del 2025».

I nuovi modelli

Lo scorso mese di maggio l’ex sindaco Mario Landriscina con l’assessore Pierangelo Gervasoni avevano presentato i nuovi modelli di biciclette rinforzate e antivandalo: sessanta quelle che avrebbero dovuto essere disponibili nei primi dieci giorni di giugno. Adesso, però, sono emersi nuovi problemi.

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