Cronaca / Como città
Mercoledì 14 Maggio 2025
Bocciati i nuovi parapetti sul lungolago: lo scandalo paratie non è ancora finito
Como Ecco i prototipi, dopo una lunghissima attesa. Doveva essere l’ultimo passo, ma il test non ha convinto
Como
L’attesa per scrivere la parola fine all’eterno cantiere del lungolago durava da ben 17 anni e l’aspettativa per uno degli elementi caratteristici della nuova passeggiata era molto alta. Ecco perché ieri mattina i numerosi comaschi che si trovavano in zona Sant’Agostino non hanno voluto perdersi la prova del campione del nuovo parapetto. Era stata la Soprintendenza a richiedere alla Regione (che sta seguendo il cantiere del lungolago attraverso la società Aria) di poter vedere un prototipo posizionato sul lungolago con la colorazione in tre varianti di grigio (chiaro, azzurrato e antracite) in modo da poterlo valutare nel contesto reale. Le prime impressioni sono state tutt’altro che positive al punto che dalla Regione e dal Comune parlano ora della necessità di ulteriori approfondimenti e revisioni perché il risultato finale non è piaciuto (quasi) a nessuno. Fuori contesto, troppo impattante, impedisce la vista del lago e ancora visto lateralmente sembra un muro sono state le prime contestazioni emerse già nella mattinata di ieri e che stanno rimbalzando anche sui social dopo la diffusione delle prime foto del parapetto.
I parapetti sul lungolago. Video di Gisella Roncoroni
C’era grande attesa
Parapetto che, vale la pena ricordarlo, dovrà andare a sostituire non una protezione qualsiasi, ma un pezzo di storia cittadina e, cioè, quello del 1899 con il richiamo ai timoni tanto caro ai comaschi. Non a caso quando era emersa l’impossibilità di mantenerlo poiché non rispettava più le normative di sicurezza, c’era stata una mobilitazione con l’invio a “La Provincia” di migliaia di foto dei comaschi immortalati dall’inizio del Novecento a oggi davanti ai “loro” timoni. Ecco quindi che gli occhi di tutti erano puntati sul prototipo ora sotto la lente della Soprintendenza, ma su cui hanno perplessità anche Comune e Regione.
Del nuovo parapetto si parla ormai da due anni e anche su quello ci sono stati ritardi e rinvii fino alla “sorpresa” di ieri. La scelta della Soprintendenza di far realizzare un piccolo tratto di prova potrebbe, vista la situazione, rilevarsi determinante per un cambio importante in corsa.
Ieri Alessandro Caloisi, dirigente di Aria e responsabile del procedimento del cantiere del lungolago, ha spiegato che «dopo la posa del prototipo che ha la volontà di far vedere il campione, che è gradito alla Soprintendenza, dovrà esserci la conferma della scelta tecnica e cromatica per poter chiudere il progetto, fare la conferenza dei servizi in cui viene approvato e, a seguire, una procedura di evidenza pubblica per la fornitura e posa dei parapetti». Ha precisato di aver presentato alla Soprintendenza «due possibili progetti similari come impostazione estetica e tecnica e questo è quello risultato gradito, su cui abbiamo avuto parere formale con la richiesta di costruzione di un prototipo» e ha sottolineato che «la strada è questa e se poi ci saranno altre decisioni degli Enti interessati si valuterà». Sui tempi non si è sbilanciato, limitandosi a dire che dalla conferma ci vorrà «un mese per chiudere il progetto per poi fare la conferenza dei servizi». Ma a questo punto il condizionale è d’obbligo.
I parapetti le prossime tappe. Video di Gisella Roncoroni
Un richiamo a Ico Parisi
È stato invece Omar Berini di Artelia Italia a spiegare le caratteristiche del parapetto. Quello posato come prova è previsto per tutto il lungolago ed è stato studiato con caratteristiche di sicurezza per altezza (112 centimetri su 110 della normativa), resistenza (antisfondamento) e spazi (tra gli elementi).
Alla base c’è un richiamo alle panchine di Ico Parisi mentre nelle parti dei bastioni di piazza Cavour ci sono riferimenti (stilizzati) alle due statue originariamente presenti nel porto storico e, cioè, alle figure della Madonna del rosario e a san Giovanni Nepomuceno, protettore di chi è in pericolo di annegamento.
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