Bonus baby sitter per il dopo Covid
Lo hanno già chiesto oltre 4.600 famiglie

Seicento euro ai lavoratori del settore privato, fino a mille per i dipendenti pubblici - Centri estivi e servizi per l’infanzia, ecco come fare

Più di 4.600 comaschi hanno chiesto il bonus baby sitter. Una misura dunque cominciata in sordina, ma che ha riscosso gradualmente la sua dose di interesse pur con tutte le difficoltà del caso. E intanto cambia pelle ancor per dare risposta alle esigenze che non perdono la loro drammaticità con l’estate.

I bambini hanno bisogno di un supporto, tanto più con la progressiva riduzione dello smartworking nelle aziende.

Finora – spiega la direttrice provinciale dell’Inps di Como Rosaria Cariello – sono stati 3.967 lavoratori del settore privato a domandare il bonus per il servizio di baby sitting, quello che consiste in massimo 600 euro. A questi bisogna aggiungere 703 dipendenti pubblici: in questo caso il beneficio può raggiungere un importo più elevato, di cioè mille euro.

Un segnale anche questo di ritorno alla normalità perché prima del lockdown e poi con il suo allentamento molte erano state le offerte di baby sitter, spesso studenti che si proponevano per seguire i bambini sul territorio. Da una parte c’era la preoccupazione di far entrare comunque persone non appartenenti al nucleo familiare in casa con una situazione di contagi ancora delicata. Dall’altra, non poteva non incidere il timore dei costi. Ecco che così via via ha preso piede questo bonus.

Una delle tante incombenze che si è trovato a gestire l’istituto in un periodo in cui è chiusa la sede fisica, ma il lavoro a distanza continua febbrilmente. Pensiamo al fiume di pratiche per la cassa integrazione, piuttosto che il bonus autonomi. Online e chiamate: quasi tutti i dipendenti ogni giorno al telefono nei tre livelli di servizio, ovvero prima informazione, sportello di linea su appuntamenti, consulenza su appuntamento. Da domani (lunedì 22) saranno attivi non solo gli sportelli di linea della sede, ma anche delle agenzie e si attiveranno oltre ai punti di consulenza emergenziali, quelli di consulenza esistenti.

Questo in vista di un’estate che non sarà meno calda, misure per sostenere la gestione dei figli comprese. In effetti, ora si possono presentare le domande prestazioni a sostegno del reddito bonus baby sitting e bonus per la comprovata iscrizione a centri estivi o servizi integrativi per l’infanzia (che si può inviare per il periodo dalla chiusura dei servizi educativi scolastici al 31 luglio). Ne saranno interessati i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze legate all’emergenza Covid, dipendenti privati, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, lavoratori autonomi iscritti alle gestioni Inps, lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali. Alla nuova misura possono accedere i comaschi che non hanno presentato la domanda per la prestazione di bonus baby-sitting, con possibilità di vedersi riconosciuto massimo 1.200 euro ovvero 2mila euro. Tuttavia, può presentare la domanda per i nuovi bonus anche chi abbia già fruito nella prima fase della prestazione di bonus per servizi di baby sitting per un importo massimo di 600 euro ovvero di 1.000 euro. Potrà effettuare una nuova richiesta di bonus per ottenere l’importo integrativo del precedente, senza superare gli importi massimi previsti (1.200 euro o 2mila euro). Così verrà erogato l’importo residuo tenendo in considerazione quanto già percepito, con possibilità di continuare a fruire del bonus per servizi di baby sitting tramite il libretto famiglia, o scegliendo i centri estivi e i servizi integrativi per l’infanzia.

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