Boom di svizzeri a Como per il pieno
E i distributori restano senza benzina

Nel fine settimana molti gestori in città si sono ritrovati con le scorte esaurite.«C’è chi si è basato sui consumi del passato e non ha fatto ordini sufficienti per le richieste»

La benzina comasca è diventata così conveniente per gli svizzeri che nel weekend alcuni distributori comaschi hanno esaurito le scorte. Sia lunedì che ieri, per esempio, era impossibile fare il pieno usando il “self” al distributore di piazza Camerlata: non c’era più benzina.

Con il taglio delle accise la benzina e il gasolio ai distributori italiani ora costa 30 centesimi in meno, la Svizzera invece non ha introdotto misure analoghe per calmierare l’aumento internazionale dei prezzi del carburante. E così ora le pompe comasche sono più convenienti. Quindi negli ultimi giorni molti ticinesi stanno facendo rifornimento a Como, soprattutto in città, nei distributori a ridosso del confine. Ecco perché in alcuni casi le pompe sono rimaste a secco. Per esempio alla Q8 di via Paoli. Lettori e cittadini raccontano di aver girato per diversi distributori rimasti però senza più una goccia di carburante. Eccezioni, ma che denotano un fatto, se non storico, almeno curioso.

Scorte non sufficienti

Gli addetti ai lavori spiegano che molti esercenti hanno tarato gli ordini di carburante del fine settimana sulla base dei quantitativi consueti, che però non corrispondono più alla domanda dei clienti, evidentemente aumentata. Pesa oltre alla normale richiesta di benzina dei comaschi anche l’acquisto di verde e diesel da parte dei ticinesi.

«Non accade ovunque, gli svizzeri si vedono alle pompe comasche nelle zone di confine, in città – dice Daniela Maroni , vice presidente nazionale e presidente provinciale della Federazione dei gestori dei distributori di carburante – Sicuramente vicino alla dogana l’aumento delle vendite grazie alla clientela ticinese è un fatto. C’è quindi chi ha fatto poche scorte, non sufficienti rispetto all’attuale domanda di carburante».

Ieri 1,83 al litro

Secondo i benzinai, comunque, i prezzi stanno continuando ad oscillare, poco sopra o poco sotto all’1,80 per la verde self. Ieri in media 1,83 in città. Così è difficile visti i tanti cambiamenti dei prezzi valutare bene scorte e ordini. «Siamo un po’ in balia di questa altalena – dice ancora Maroni – è spiazzante».

Certo oltre confine nelle pompe di Chiasso ultimamente c’è il deserto. Più di 20 centesimi al litro di convenienza spingono nel Comasco i frontalieri del pieno elvetici. All’Eni dopo la dogana la benzina fai da te ieri costava 2,06, alla Piccadilly pochi metri dopo 2,07. Sono questa volta i distributori ticinesi a piangere per la differenza di prezzo. Lamentano un forte calo delle vendite. Le associazioni stanno facendo pressione su Berna perché la Confederazione prenda misure paragonabili a quelle decise dal governo italiano. Come noto lo sconto deciso dall’Italia è pari a 25 centesimi per benzina e diesel a cui si deve aggiungere l’Iva al 22% per uno sconto complessivo che pesa quindi 30,5 centesimi al litro. Per il Gpl le accise sono scese di 8,5 centesimi, sommando l’Iva si arriva a 10,37centesimi. La misura «urgente per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina» dura fino a fine aprile. Alla fine del prossimo mese l’esecutivo effettuerà una nuova valutazione.
S.Bac.

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