Borghi, lavori finiti: «Treni fino al lago
decisivi per Como»

Infrastrutture Concluso l’intervento alla stazione e da oggi rientro alla normalità del servizio ferroviario. Caradonna: «Capolinea a Camerlata? Sarebbe un errore»

Como

Si è concluso ieri l’intervento alla stazione di Como Borghi per la posa dei prefabbricati di quello che, il prossimo autunno, sarà il nuovo sottopasso perdonale (accessibile anche a biciclette e carrozzine) con annessa riqualificazione delle banchine. Lavorazioni iniziate mercoledì con l’arrivo del bilico per la consegna dei dieci pezzi che compongono il tunnel sotterraneo, entrate nel vivo il primo maggio e proseguite 24 ore su 24 fino a ieri. Da oggi si torna infatti alla normalità. È stato un cantiere molto invasivo perché ha richiesto il taglio dei binari e il successivo riposizionamento e, per questo, ha reso necessario per quattro giorni lo stop totale della circolazione dei treni tra Camerlata e Como Lago, mitigata (non senza disagi, soprattutto il primo maggio e venerdì) dai bus sostitutivi.

I disagi

I quattro giorni di città senza passaggi a livello che si alzavano o abbassavano (tanti comaschi sono rimasti sorpresi e, anche ieri mattina, c’era chi, andando al mercatino dell’antiquariato lungo le mura, accelerava il passo perché abituato alle lunghe attese) e senza i treni di Trenord sono stati anche l’occasione per un test che ha però evidenziato con i numeri quante persone arrivano fino al centro cittadino in treno.

«Questi lavori – commenta Fulvio Caradonna, ex presidente di Ferrovienord e ora consigliere delegato della capogruppo Fnm con deleghe su lavori e stazioni – dimostrano ancora di più l’importanza della stazione di Como Lago. In questi giorni si è evidenziato, malgrado il grosso impegno del personale di Trenord tra Como Lago e Camerlata per indirizzare i viaggiatori, come il pensare di fare il capolinea dei treni a Camerlata, suggerito da qualcuno, sia in realtà un grossissimo problema per Como».

Caradonna parla infatti di «numeri molto importanti per afflusso turistico e lavoratori» negli ultimi giorni e chiarisce che la scelta di intervenire sfruttando il ponte del primo maggio è stata dettata «dalla decisione di concentrare i lavori perché, dal punto di vista gestionale, eravamo coscienti di creare un disagio, ma non a chi usa quotidianamente il treno per andare a lavorare a Milano». Poi prosegue: «L’obiettivo è stato centrato con la conclusione perfetta dell’intervento programmato e si è evidenziato in modo chiaro il fatto che le stazioni di Como Lago e Borghi siano preziosissime. Quella a lago consente di arrivare in una zona dove a 50 metri c’è la stazione degli autobus e ad altri 50 quella dei battelli, il tutto in pieno centro». E mette sulla bilancia le attese (a volte snervanti) davanti ai passaggi a livello abbassati (i tempi più lunghi del passato sono una conseguenza di dispositivi nazionali per la sicurezza ferroviaria) e i benefici delle stazioni in città. «Spostare il capolinea a Camerlata o addirittura a Grandate come in passato proponeva qualcuno – dice - richiederebbe un prezzo molto alto al cui confronto i disagi per i minuti di attesa ai passaggi a livello sarebbero nulli».

Lo scavo

Tornando ai lavori che saranno conclusi ad ottobre, nelle ultime 96 ore sono stati tagliati i binari, rimossa la massicciata, eseguito lo scavo e ancora provveduto al posizionamento delle strutture prefabbricate in cemento post-compresso del sottopasso. Infine lo scavo è stato ricoperto, riposata la massicciata e rimessi nuovi binari. «È stato fatto un grande lavoro – conclude Caradonna – dalle ditte Notari e Armamento Valsecchi e faccio un plauso grossissimo a tutto il personale di Trenord che ha gestito il rapporto con gli utenti e a quello di Ferrovienord che ha presidiato giorno e notte il cantiere per raggiungere l’obiettivo».

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