Botte alla moglie: costole rotte. Chiesto il processo per il marito

Tribunale Disposto il giudizio per un uomo di 44 anni originario del Togo. Per la donna prognosi di trenta giorni, botte anche alla figlia di 14 anni

Como

L’episodio che – dopo anni di vessazioni – avrebbe portato una moglie a decidere di segnalare il marito alla procura, risale al 27 giugno del 2024 quando, al culmine di una lite per futili motivi, sia lei sia la figlia quattordicenne erano state colpite con un manico di scopa sulla schiena. La donna, 40 anni, era stata costretta ad andare al pronto soccorso dell’ospedale Valduce dove era stata visitata, medicata e poi dimessa con una prognosi di 30 giorni. A preoccupare erano state soprattutto le incrinature alle costole.

La vicenda però, in quelle ore, era finita sul tavolo della procura ed ora il pubblico ministero Simone Pizzotti ha chiesto per il marito, 44 anni originario del Togo, il rinvio a giudizio. L’udienza è stata fissata per la prossima settimana di fronte al giudice Maria Elisabetta De Benedetto che sarà chiamato a decidere su questo ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia e di lesioni.

La vicenda, come detto, era emersa per quell’episodio di un anno fa in cui a venire picchiata con la scopa era stata anche una figlia minore. Ma, quando la moglie si era poi recata dai carabinieri per raccontare la propria storia, nelle pagine dei verbali erano confluiti anche episodi molto più datati risalenti addirittura al 2010. Schiaffi, minacce, litigi che si concludevano con la chiusura a chiave della moglie in camera da letto, e poi pestaggi anche di fronte ai figli minori.

I carabinieri avevano raccolto anche il referto medico dell’ospedale Valduce, la scheda che era stata compilata dallo stesso nosocomio cittadino sulle violenze di genere, e avevano poi comunicato tutti alla procura. Il pm aveva poi aggiunto ulteriori atti, che avevano condotto all’allontanamento d’urgenza del marito dalla casa della famiglia e anche l’audizione protetta delle vittime. Tutto è poi confluito in un fascicolo per maltrattamenti e lesioni che è stato chiuso nelle scorse settimane e che ha spinto il pm a chiedere al giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio del marito. L’uomo sarà assistito dall’avvocato Maruska Gervasoni e, nelle scorse settimane, si era già fatto interrogare fornendo la propria versione dei fatti contestati. Ora non rimane che attendere quello che verrà deciso al chiuso dell’udienza preliminare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA