Marco Calì, nuovo questore di Como: «Ho trovato una città laboriosa e che richiede istituzioni altrettanto laboriose»

Questura Oggi l’insediamento e l’incontro con le autorità e gli organi di informazione: «Como è una città attiva e sana, con un tessuto imprenditoriale importante e dinamiche in evoluzione, come nell’ambito calcistico»

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«Una città molto attiva, molto sana, con un tessuto imprenditoriale importante, una vocazione turistica importantissima e dinamiche in evoluzione, come quelle di tipo calcistico». Così il nuovo questore, Marco Calì,che oggi, lunedì 4 marzo, ha assunto la direzione della questura cittadina a Como si è espresso riguardo alla sua prima impressione della città.

Oggi inizia il suo percorso a Como

Non una primissima impressione, in realtà, dato che Calì da ottobre 2019 si trovava non lontano da Como, a Milano dove era dirigente della squadra mobile di Milano. Ora a Como come dirigente superiore della polizia di Stato e incaricato di dirigere la questura, guarda alla città di cui dovrà occuparsi come un nucleo da ascoltare e comprendere: «È quello che di nuovo posso portare - ha detto ai microfoni de La Provincia - posso ampliare l’ascolto, perché a me piace molto ascoltare la città, sentirne il polso, capirne percezioni e necessità».

Dopo aver incontrato il prefetto di Como, Andrea Polichetti, e le altre autorità cittadine e provinciali, oltre ai funzionari che lo affiancheranno nei suoi compiti, il questore ha incontrato anche chi si occupa di informazione sul territorio e ha conosciuto i rappresentanti di tutte le sigle sindacali di polizia dell’area.

Parlando di criminalità, Calì ha detto che «anche il Comasco non è immune a fenomeni criminali importanti». Non solo, il nuovo questore ha parlato anche di crimini di minore entità, che pure hanno un impatto sulla vita dei cittadini: «Reati di minor impatto mediatico, come furti e reati contro il patrimonio, ci occuperemo naturalmente anche di questi, che per il cittadino sono importanti, con le forze che avremo a disposizione».

Ottimi propositi per il futuro da parte di Calì, che in Como ha visto una «città laboriosa» e che quindi «richiede istituzioni altrettanto laboriose».

La carriera

Marco Calì, 54 anni, è originario di Napoli dove si è laureato nel 1993 presso la Facoltà di Giurisprudenza Federico II di Napoli. Nel ’95 ha superato gli esami di Stato per l’abilitazione alla professione forense e nello stesso anno si è aggiudicato il concorso per vice commissario della polizia di Stato. Da qui una serie di incarichi in diverse città d’Italia: a Vicenza, dove ha ricoperto sempre incarichi in uffici “operativi”, a Padova, come dirigente della squadra mobile, poi a Trieste con lo stesso incarico sommato a quello di primo dirigente della polizia di Stato, dal 2017 si è spostato a Genova, come dirigente della squadra mobile, e, come detto, nel 2019 ha assunto l’incarico di dirigente della squadra mobile nella città di Milano.

I riconoscimenti

Il nuovo questore inoltre vanta un accrescimento professionale e un curriculum di riconoscimenti notevole: nel 1998 ha frequentato la scuola di perfezionamento per le Forze di Polizia sul contrasto al narcotraffico e nello svolgimento dei compiti d’Istituto ha ricevuto 5 encomi solenni, 23 encomi e 33 lodi. Nel marzo 2007 e nel maggio 2013 dal Ministero dell’Interno di Romania ha ricevuto il “Diploma di apprezzamento” per la proficua cooperazione tra forze di polizia nell’ambito del progetto ITA.RO (Italia-Romania).

Il 15 marzo 2012 è stato insignito del titolo di “Padovano eccellente” dal medesimo Ordine. Relatore in numerosi convegni anche universitari, in particolare sul tema del contrasto al narcotraffico, della scena del crimine, della violenza di genere e su quello della criminalità organizzata e sulle sue infiltrazioni nel Nord Italia, è stato recentemente docente presso la scuola di perfezionamento per le forze di polizia sul tema “Tecniche di analisi nei reati seriali – i cold case” e da ultimo presso la scuola superiore di polizia di Roma.

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