
Cronaca / Como città
Giovedì 01 Maggio 2025
Cantante cinese senza permesso. I giudici contro l’ex questore
La sentenza Il Consiglio di Stato annulla il decreto con cui la Questura aveva negato il permesso di soggiorno a uno studente del Conservatorio
Como
Il provvedimento con il quale nel 2021 la Questura di Como ha negato il permesso di soggiorno a uno studente di canto cinese, iscritto al Conservatorio “Verdi”, non è legittimo. I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso del giovane e hanno condannato la Questura a pagare le spese legali sostenute nei due gradi di giudizio davanti alla giustizia amministrativa.
La bacchettata dei magistrati del Consiglio di Stato con l’ex questore di Como, che nel settembre 2021 aveva fermato il decreto con il quale rifiutava il permesso di soggiorno a uno giovane studente lirico cinese, arriva dopo che il Tar - in primo grado - aveva dato ragione alla Questura cittadina.
L’odissea
La controversia legale comincia nel 2019 quando il protagonista, suo malgrado, arriva in Italia con il programma “Marco Polo -Turandot”. Prima destinazione Vicenza, dove il giovane ha frequentato il corso di lingua e cultura italiana. Quindi l’idea era trasferirsi a Bari, presso quel Conservatorio, per proseguire i corsi di canto. Ma a marzo il Covid sconvolge i piani di tutti, anche quelli del ragazzo. Che rientra in Cina dove resta più del previsto anche perché il padre è stato ricoverato per gravi complicanze connesse proprio con il virus.
Il Covid ha così impedito allo studente di sostenere le prove di ammissione al Conservatorio di Musica di Bari per l’anno 2020/2021. Quindi, tornato in Italia, opta per la nostra città e per il Conservatorio di Como. «Al di superare gli esami di ammissione - ricostruiscono i giudici del Consiglio di Stato si è iscritto al corso, della durata di un anno (dal 1.11.2020 al 1.11.2021), di alto perfezionamento di Canto presso l’Accademia Musicale Vincenzo Bellini di Milano» e nel frattempo «ha pure frequentato il corso libero collettivo di Coro presso il “Conservatorio di Musica Luca Marenzio” di Brescia».
Il 7 settembre 2021 supera l’esame di ammissione al Conservatorio “Giuseppe Verdi” e si iscrive. Due settimane dopo la Questura firma il diniego del permesso di soggiorno per motivi di studi. Provvedimento che viene notificato al ragazzo due mesi più tardi.
Il giovane decide di far ricorso, anche perché le lezioni sono cominciate e lui - peraltro - va anche bene. Tanto che nel luglio dello scorso anno ha ottenuto il Diploma Accademico di primo livello della scuola di Canto del Conservatori di Como.
«Ha diritto al permesso»
Secondo i giudici del Consiglio di Stato non vi sono dubbi: «La ricostruzione della vicenda dimostra che il cittadino cinese è entrato in Italia per studiare; si sono verificate alcune complicazioni connesse con la pandemia 19 che hanno comportato l’impossibilità per l’interessato di rispettare puntualmente il cronoprogramma previsto in origine. Ciò nonostante, il percorso è stato rispettato».
Non solo: «Alla data di adozione del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio da parte della Questura di Como, avendo superato l’esame di ammissione, l’appellante si era iscritto al Conservatorio, istituto legalmente riconosciuto del MIUR anch’esso inserito nell’elenco delle strutture che partecipano ai programmi “Marco Polo” e “Turandot”». Da qui la sentenza: «La Questura dovrà riesaminare la domanda alla luce dei principi esposti in motivazione, relativa alla richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di studio o ad altro titolo, ivi compreso quello per attesa occupazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA