Caos tracciamenti, anche con gli sms
«Mi hanno scambiato per un altro»

Un comasco: «Positivo al tampone, ma la app “Immuni” non va e Ats non risponde» - Poi la denuncia: «Un messaggio sul cellulare mi dice che Michele ha il virus. Non so chi sia»

Como

Con quasi migliaio di nuovi positivi al giorno e i relativi contatti stretti da individuare e contattare è chiaro che il sistema di tracciamento è diventato complicato, se non impossibile. Qualcosa di certo non funziona. Un cittadino comasco a inizio settimana è andato a donare il sangue, gli è stato chiesto di partecipare anche alla donazione del plasma, ha accettato, ma a quel punto è stato prima necessario fare il tampone. Il giorno dopo, mercoledì, ha ricevuto l’esito. Positivo.

«Intanto avevo l’applicazione “Immuni” installata sul telefonino, ma non è stato possibile inserire contatti o avvertire nessuno – racconta Giovanni Pianigiani – un operatore e un help desk mi hanno solo detto di chiamare l’Ats. L’ho fatto mille volte, solo che l’Ats non risponde mai. Mail, numeri verdi, centralini. La segreteria dice di lasciare il numero per essere ricontattati, ma non richiama nessuno per giorni». Pianigiani sta bene, è completamente asintomatico, ma ha dovuto comunque isolare la famiglia e prendere le doverose precauzioni. Tutto fai da te. L’altro ieri sera è poi arrivata un avviso tramite fascicolo elettronico con il modulo della quarantena dove è anche possibile registrare i familiari.

Bene, un primo passo. Un secondo passo è arrivato ieri tramite sms.

«Si avvisava tale Michele, ometto il cognome – racconta sempre Pianigiani – della sua positività al Covid e della conseguente quarantena, chiedendo anche contatti, frequentazioni, lavoro, eccetera. Io però non so chi sia, anzi lo sto cercando via social e medici di famiglia per farglielo sapere».

L’Ats questa settimana ha lanciato un nuovo sistema automatico di tracciamento tramite sms. Il cittadino positivo ricevuto il messaggio deve compilare un elenco di contatti stretti e scaricare il modulo della quarantena. Questa nuova modalità si affianca, senza sostituire, a quella classica ed è stata creata da Ats perché gli addetti alla prevenzione non riescono a fare fronte a tutte le richieste del territorio. L’ente di tutela della salute ha spiegato che sono stati incaricati 150 funzionari per fare telefonate e tracciamenti. Al giorno questi addetti rispondono, sostiene sempre Ats, a circa 5mila chiamate. Ciò nonostante sono tantissimi i cittadini comaschi che lamentano lunghe attese per fare il tampone, per ricevere l’esito del tampone, per avere l’avviso della quarantena, per fare il tracciamento dei contatti.

Di fatto si esce dalla quarantena da soli dopo 14 giorni senza sintomi invece che dopo dieci giorni avendo però fatto il tampone.

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