Cronaca / Como città
Martedì 30 Dicembre 2025
Carducci al Conservatorio, il presidente onorario Papa: «È giusto»
Viale Cavallotti Forgione rivendica il possesso del civico 5 ma l’ex consigliere Monizza: «Presenza illegittima». Il presidente onorario: «Al 7 il Carducci può da decenni svolgere attività. Ma sull’altro stabile non ha diritti»
Como
Continua con un botta e risposta tra pagine del giornale e pagine social il dibattito sulla consegna del piano terra del civico 5 del Carducci al Conservatorio, per decisione dell’amministrazione Rapinese.
A ribattere a una lettera di Gerardo Monizza, ex consigliere dell’associazione che da decenni ha sede nell’omonimo palazzo, in cui si accusava l’attuale presidenza del Carducci di aver occupato senza poterlo fare alcuni locali del civico 5 di viale Cavallotti, è la presidente stessa Maria Cristina Forgione. Forgione che, nei giorni scorsi, ha annunciato di aver scritto sia all’Anac che alla Corte dei Conti per denunciare la consegna, secondo lei illegittima perché avvenuta senza gara, del piano terra del civico 5 al Consrevatorio.
Il dibattito
Monizza ha citato come fonti due foto: entrambe mostrano una sala al primo piano del civico 5 (quello oggi destinato al Conservatorio), prima a febbraio 2024, vuota, poi ad agosto 2025 con arredi. «Ecco la prova “postuma” di un’occupazione che non c’era» aggiunge Monizza spiegando che la sala di cui la presidente del Carducci lamenta il trasferimento al Conservatorio «non è mai stata in possesso del Carducci». Tanto che l’occupazione testimoniata, secondo l’ex consigliere, dalle due fotografie non sarebbe giustificata dagli accordi firmati tra Comune e associazione. Le foto invece per Forgione sarebbero scatti realizzati «prima e dopo le pulizie del pavimento». «Era un locale nelle nostre disponibilità da tempo e arredato - scrive sul proprio profilo Facebook Forgione - Vengono disposte le sedie a seconda degli incontri».
Ma Monizza, nella sua lettera, oltre a richiamare l’occupazione del civico 5 da parte dell’associazione ne difende anche la consegna al Conservatorio da parte del Comune: «La minaccia della presidente Forgione di rivolgersi all’Antimafia e alla Corte dei Conti si riconosce come avventata e pretestuosa: un Comune, in casi specifici, ha la possibilità, in collaborazione tra Enti Pubblici, di affidare un servizio o un bene a un altro ente locale – es. una scuola – senza gara, come sancito da varie norme anche europee». Esistono, in effetti, condizioni specifiche in base alle quali un ente locale può decidere di affidare un proprio bene o servizio a un altro ente e organizzazione. Sul tema è intervenuto anche il presidente onorario dell’istituto Giosuè Carducci, Renato Papa, provando a mettere ordine. Papa innanzitutto chiarisce un principio di base dell’intricata vicenda: «Nella sostanza, Carducci e Comune hanno concordato nel 1930 (Papa cita una clausola che è richiamata nell’atto stesso e poi confermata dal successivo comportamento del Comune, sempre collaborativo con l’associazione e la sua presenza al civico 7, ndr) che il Carducci potesse svolgere la propria attività in qualsiasi locale non utilizzato dalle Magistrali e con luce e riscaldamento a carico del Comune stesso. La morale quindi è totalmente dalla parte del Carducci che da diverse decine di anni utilizza aule del palazzo 7 nella piena consapevolezza del Comune». Un fatto che quindi porta a pensare che il secondo sgombero imposto da Palazzo Cernezzi al Carducci, quello del civico 7, a possa essere illegittimo. «Il Comune è in torto, sicuramente morale ma ritengo anche giuridico, in merito al palazzo 7. Ha ragione invece sul palazzo 5 che può e deve andare al Conservatorio» conclude Papa.
In attesa dei giudici del Tar
Tant’è che lo stesso Tar ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di sgombero (emanato a novembre, mesi dopo quello relativo al civico 5) del civico 7 di via Cavallotti, come richiesto dai legali dell’associazione culturale. E mentre questa partita è ancora aperta - i giudici si pronunceranno il 12 gennaio - resta da capire se le segnalazioni fatte da Forgione ad Anac e Corte dei Conti avranno conseguenze per il Comune.
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