Centro migranti Cri commissariato, le accuse nel verbale: «Degrado e piccioni»

La bufera Le irregolarità scoperte durante il sopralluogo e sfociate nel commissariamento del Comitato di Como: «Violati principi di dignità, sicurezza e tutela della salute»

Como

Sporcizia, degrado, problemi in mensa e perdite d’acqua: le accuse mosse alla Croce Rossa nella gestione del centro migranti sono pesanti.

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I vertici nazionali, come riferito ieri, hanno di nuovo commissariato il comitato di Como, e questa volta il motivo sono proprio le «gravi irregolarità» riscontrate al centro d’accoglienza di Lipomo dopo i sopralluoghi effettuati a fine giugno.

«Si ritiene doveroso evidenziare le gravi irregolarità nella gestione del centro d’accoglienza nella tutela della salute, della sicurezza e della dignità delle persone ospitate – questo è quanto la Croce Rossa italiana ha contestato al comitato comasco – Sono state rilevate le seguenti criticità di particolare gravità: condizioni igienico sanitarie fortemente compromesse; sporcizia diffusa in tutti gli ambienti, interna ed esterna; presenza di escrementi di piccione, polvere e incrostazioni persistenti nei servizi igienici; degrado delle strutture come docce, tende e bagni; violazioni delle norme in materia di sicurezza, vie di fuga ostruite o non chiaramente segnalate; impianto di riscaldamento con perdita d’acqua persistente, privo di contenimento e segnalazione; impianto elettrico in stato di evidente precarietà e scarsa manutenzione; gestione inadeguata della distribuzione dei pasti; manipolazione degli alimenti da parte degli ospiti senza formazione idonea; assenza sistematica di operatori formati e strumenti adeguati nella gestione della mensa; carenze organizzative e gestionali; magazzino disordinato e materiale ammassato; assenza di personale della Croce Rossa nelle aree occupate dagli ospiti durante i momenti critici; pulizie ordinarie svolte dagli stessi ospiti, in totale difformità delle procedure previste».

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Accuse pesanti

Si configura «un aggregato di gravi inadempimenti rispetto agli obblighi sottoscritti nella convenzione stipulata con la Prefettura di Como» ma anche «violazioni dei principi fondamentali di dignità, sicurezza e tutela della salute alla base dell’azione umanitaria della Croce Rossa».

Si parla poi di comunicazioni non formalizzate e richieste di trasferimento disattese.

La Croce Rossa nazionale ha dunque chiesto un riscontro urgente con tutte le dovute spiegazioni scritte e formali, domandando anche provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili. Il documento è firmato da Rosario Gianluca Valastro, presidente nazionale.

La situazione

Commissariato il Comitato di Como, il presidente Paolo Beretta è già decaduto come tutto il consiglio, si attende da Milano l’arrivo di un nuovo responsabile pro tempore già individuato nella persona di Emilio Ghiringhelli.

Il centro migranti a Lipomo, va ricordato, è stato aperto dalla metà del 2023, ha sempre ospitato circa 70 persone, con punte fino a cento stranieri. Intorno a giugno il comitato comasco volevano spostare l’accoglienza in un capannone privato ad Albate, ma l’operazione non è andata in porto e la Prefettura ha confermato che il centro sarebbe rimasto in via Oltrecolle.

Da luglio la gestione è poi passata direttamente alla Croce Rossa nazionale che ha preso le redini prima in mano ai volontari comaschi. Ad oggi risultano ospiti ancora trenta persone.

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