Che prezzi in centro: bottiglietta a 2 euro e l’insalata fino a 18

Il caso L’effetto del boom turistico si nota anche nei bar. Bruschetta? Costa 15 euro. Il gelato più piccolo 3 euro. «Un caffè e usano il bagno in quattro. Le spese sono alte»

Se la pizza Margherita arriva a costare fino a 12 euro, non mancano i prezzi “turistici” anche nei bar, ristoranti e gelaterie del centro città. Dalla semplice bottiglietta d’acqua da mezzo litro a 2 euro, al “club sandwich” con patatine che tocca i 25 euro. E per un gelato, dai 3 euro in su. Gli esercenti spiegano che tra bollette sempre più care, affitti alle stelle e costi del personale – che scarseggia ancora in moltissime attività – un aumento dei prezzi è per loro inevitabile.

Le vie da record

Come riportato ieri, la pizza è aumentata in due anni del 40%, ma ai turisti non sembra pesare. In piazza Cavour, l’acqua da 0,75 litri costa 3,50 euro, una bibita 4,50 euro. Il sandwich parte dagli 8 euro, un toast 6 euro. In un locale di piazza Duomo, per una bruschetta pomodoro e basilico bisogna sborsare 15 euro e per un club sandwich con patatine 25 euro, mentre l’insalatona parte dai 18. Spostandosi in piazza Volta, l’insalata va dai 10 ai 12 euro, panino e piadina tra 7 e 8 euro.

La mappa

Allontanandosi dalle piazze principali, come è facile immaginare i prezzi sono più abbordabili: in via Odescalchi si può prendere un hamburger con patatine e acqua con 9,90 euro. Nella stessa via, un panino (anche in versione focaccia o piadina) costa 7 euro, l’insalata 10 e un’acqua 2 euro. Si scende ancora in via Cesare Cantù, con il panino a 6,90 euro e il maxi toast a 5,90. In via Boldoni, infine, si trova un’acqua da mezzo litro a 1,50 euro, mentre il panino parte da 4,50.

Per quanto riguarda coni e coppe gelato, i prezzi sono quasi tutti omologati: a parte rare eccezioni, si parte da 3 euro per quelli piccoli a due gusti, salendo poi a 4, 5 e 6 euro per coni e coppe maxi. Dopo il fine settimana con il primo vero boom di turisti, ieri pomeriggio erano ancora tanti gli stranieri che approfittavano del sole per fare due passi in centro, sorseggiare un drink e mangiare un gelato. Come detto, non sono loro a patire gli eventuali rincari, ma piuttosto i comaschi.

Ma perché una bottiglietta d’acqua naturale, presa d’asporto, arriva a costare 2 euro? Alberto Simonetti, titolare del Caffè Volta, risponde così: «Mi rendo conto che non è poco – ammette – ma la questione è che sempre più di frequente entrano anche quattro persone che usano il bagno e prendono solo una bottiglietta d’acqua o un paio di caffè. Tanti fanno street food, prendono altrove senza sedersi e quindi non hanno accesso ai servizi, che poi cercano qui. Quasi tutti pagano con la carta, quindi va tenuto conto anche delle commissioni a carico nostro». E aggiunge: «Solo la corrente per la macchina del caffè ci costa mille euro al mese, tanti infatti stanno prendendo le macchinette più piccole. Noi comunque non abbiamo aumentato i prezzi rispetto all’anno scorso, anche se vedendo le spese bisognerebbe farlo».

Un tema che, ogni anno, accende il dibattito, ma va detto che tutti i locali hanno i prezzi esposti e, in ogni caso, il cliente sa in anticipo attraverso il menù quanto andrà a pagare il prodotto che sta per consumare, consapevole anche della location in cui si trova. Se un caffè in piazza Volta costa 2 euro, nella vicinissima via Fontana l’espresso al banco è 1,10 euro, quasi la metà.

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