Comasco a Corfù con gli studenti universitari: «Si vedono le fiamme, ma qui siamo al sicuro»

La testimonianza Filippo Di Massa sarà sull’isola altre cinque settimane per lavoro, nella località sono già arrivate le persone evacuate dalle aree più pericolose

«Questa foto è stata scattata ieri sera (ndr. due giorni fa per chi legge) dalla casa in cui alloggiamo, a Ipsos lungo la costa di Corfù: il fuoco non è lontano ma qui sembra che siamo al sicuro» a raccontarlo è Filippo Di Massa, studente universitario comasco che si trova proprio in queste ore a Corfù, dove da ieri mattina hanno iniziato a diffondersi gli incendi che nel fine settimana avevano già duramente colpito Rodi.

Tour operator per studenti dell’università

Filippo è membro dello staff di “viaggiuniversitari.it” un tour operator che ogni estate coinvolge nei propri viaggi organizzati centinaia di studenti universitari. «In questo momento - spiega Filippo - qui a Ipsos ci sono otto membri dello staff, tra cui io, e circa 150 ragazzi da diverse zone d’Italia. Loro mi sembrano tranquilli, mentre i genitori sono più preoccupati. Ieri una mamma ha chiamato e ha voluto parlare con gli organizzatori per assicurarsi che fosse tutto sotto controllo».

A spaventare i genitori da casa sono senz’altro i numeri delle persone evacuate negli scorsi giorni: solo da Corfù si parla di 2500, per un totale, comprendendo anche Rodi e le altre isole, di 30mila, di cui 7-8mila sarebbero italiani.

«Nel campetto da calcio che si trova sotto casa nostra - continua Filippo - ieri sera effettivamente sono arrivate delle persone evacuate dalle zone di Corfù colpite dagli incendi, li hanno appunto portati qui perché la zona è sicura».

I consigli delle autorità

I ragazzi del gruppo hanno ricevuto dalle autorità locali dei messaggi contenenti gli avvisi su come comportarsi fintanto che l’emergenza è in corso: le aree di Corfù segnalate come pericolose sono a meno di 20 km da Ipsos, località sul mare scelta come punto di arrivo delle persone in fuga dalle fiamme.

Il messaggio ricevuto dal governo contiene anche le linee guida essenziali da tenere per evitare di correre rischi. «Per il momento noi restiamo: i membri dello staff hanno ancora cinque settimane davanti, mentre i ragazzi restano solo sette giorni, prima che arrivi un altro gruppo. Se però gli incendi dovessero avvicinarci seguiremmo ovviamente tutte le indicazioni».

Caldo da record, ma per ora non soffia il vento

Il vento, che potrebbe spingere le fiamme a lambire il turistico viale centrale di Ipsos, con locali, discoteche e ristoranti, per fortuna non soffia in queste ore. A farla da padrone invece è il caldo: «Secondo me, tra qualche anno sarà impossibile stare qui. Il cambiamento climatico si sta facendo sentire: per strada ci sono fino a 40 gradi di giorno, non si respira... l’unica è entrare nei locali che hanno l’aria condizionata, ma così finisce anche per ammalarsi e non potersi godere la vacanza, come è successo a me n ei giorni scorsi. Non so se tornerò ancora qui».

Come Corfù e Rodi, sono decine le isole greche che da ieri sono state colpite dagli incendi a causa proprio di questo caldo da record e del vento che diffonde a grande velocità e con spostamenti imprevedibili le fiamme. Per ora però Ipsos resta sicura e come Filippo e il suo gruppo sono tanti i turisti che hanno scelto di restare per godersi l’azzurro del mare, la musica e il divertimento.

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