Comasco ucciso, gli inquirenti indagano sulla ex collega moldava

L’omicidio L’inchiesta sulla morte del pensionato di Tavernola: è stato strangolato. L’indagine si concentra sulle ultime ore trascorse in Moldavia, in compagnia della sua nuova convivente

Gli inquirenti moldavi che indagano sulla morte del pensionato comasco, strangolato mentre si trovava a Soroca, ospite della sua convivente nonché ex collega di lavoro, starebbero cercando di ricostruire le ultime ore di vita della vittima. E l’indagine si concentra proprio sulla casa della donna conosciuta negli anni scorsi al lavoro, in un albergo comasco, e sulle persone che si trovavano in quell’abitazione la sera tra il 31 maggio e l’1 giugno.

Si concentra inevitabilmente sulla figura della donna moldava, 56 anni, con la quale il pensionato comasco aveva allacciato nel 2022 una relazione d’amore l’attenzione degli inquirenti. Franco Bernardo, 62 anni, comasco originario di Lipomo ma vissuto a Tavernola fino a quando non si è separato dalla moglie negli anni scorsi, conviveva con la donna di nazionalità moldava da poco più di un anno. Aveva comprato casa a Cerano Intelvi, abitazione intestata alla donna.

La vicenda è avvolta da numerosi punti oscuri, ma da una tragica certezza: l’autopsia sul corpo dell’uomo, effettuata dal medico legale Giovanni Scola, che ha accertato che Franco Bernardo è morto per anossia dovuta a strangolamento. Tradotto: omicidio.Eppure la prima telefonata alla famiglia, giunta dalla Moldavia e fatta da una donna - verosimilmente la convivente della vittima, che aveva chiesto a fine maggio un periodo di ferie dal luogo di lavoro - suonava così: «Si è sentito male dopo cena. Forse ha bevuto troppo. Siamo costretti a comunicarvi che Franco è morto».

Franco Bernardo fino a non molto tempo fa, prima di andare in pensione, di lavoro faceva il tecnico manutentore in un hotel di Como. E proprio in quell’albergo ha conosciuto, e iniziato a frequentare, la donna diventata sua convivente prima e sulla cui figura, ora, si concentrano le attenzioni degli investigatori.

Il viaggio in Moldavia

Nelle ultime settimane, l’uomo era parso strano ai famigliari, più nervoso, più taciturno, più distante. Fino a quando, nella seconda metà di maggio, ha riferito della necessità di fare un viaggio in Moldavia. Da quel viaggio non ha più fatto ritorno. La morte è avvenuta a Soroca, cittadina che si trova nella zona a Nord Est della Moldavia, proprio ai confini con l’Ucraina.

Solo nei giorni immediatamente successivi alla morte, una voce femminile - si pensa che si tratti della nuova convivente moldava, ma su questo punto sono in corso accertamenti - ha contattato la famiglia per dare la notizia della morte. Fornendo una versione che cambierà almeno un paio di volte, nel corso di pochi giorni. L’annuncio della tragedia, peraltro, è stato accompagnato da una richiesta quantomeno curiosa, per non dire allarmante: «Se volete possiamo aiutarvi a far rientrare la salma in Italia, ma ci servono 100mila euro».

I dubbi e le certezze

A questo punto l’ex moglie, il figlio e i due fratelli di Franco Bernardo si sono rivolti a un avvocato - il legale comasco Antonio Lamarucciola - attraverso il quale hanno formalizzato una prima denuncia che ha messo in moto la diplomazia internazionale.

Il consolato italiano in Moldavia ha quindi attivato le forze di polizia locale riuscendo a recuperare un primo referto medico dall’ospedale di Soroca. Dal quale è emerso che al pensionato comasco sarebbe stata riscontrata una lesione all’osso del collo. Lesione, quindi, incompatibile con l’ipotesi di un malore. E infatti, ricontattata, la donna che aveva fornito la prima versione sul decesso del signor Bernardo cambia versione e parla di una caduta accidentale, in seguito a un malore, con trauma riportato su un marciapiede. Infine, terza versione, racconta di metodi per così dire poco ortodossi di tentativo di rianimare e soccorrere la vittima, dopo il malore, e che questi avrebbero causato la lesione.

La scorsa settimana la salma è stata fatta rientrare in Italia. La Procura di Roma ha disposto, per rogatoria con i colleghi di Como, l’autopsia. Che si è tenuta venerdì scorso. E che avrebbe confermato tutti i dubbi della vigilia: Franco Bernardo è morto per strangolamento. Ieri si sono tenuti i funerali, nella chiesa di Tavernola. Mentre l’indagine è soltanto agli inizi.

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