Como, addio alla scuola di via Sinigaglia. E avanza l’idea di un autosilo per lo stadio

Comune Il sindaco annuncia lo stop a un altro istituto. E la “Virgilio” si sposterà da via Magenta a via Lucini

Ponte Chiasso, Como Sole, Montelungo e ora anche Corridoni: il nuovo pacchetto di misure per l’organizzazione delle rete scolastica cittadina presentato questa mattina in Comune presenta una novità di cui si parlava già da diversi mesi.

Cosa prevede il documento

Il sindaco Alessandro Rapinese con gli assessori Maurizio Ciabattoni e Nicoletta Roperto, insieme alla dirigente Mariella Luciani, ha presentato oggi alla cittadinanza il documento già inviato all’amministrazione provinciale e all’ufficio scolastico territoriale.

Oltre alla chiusura della scuola elementare di via Sinigaglia - dove da tempo si ventilava l’idea che potesse trovare spazio l’autosilo del nuovo stadio del Como 1907, ipotesi citata anche dal sindaco questa mattina anche se non c’è ancora alcuna decisione ufficiale a riguardo -, si è parlato anche della ricollocazione della formalizzazione del trasferimento definitivo della scuola dell’infanzia “Antonio Sant’Elia” di via Alciato alla primaria “Severino Gobbi” di via Viganò e la creazione della “grande Parini” con lo spostamento della succursale della secondaria di primo grado attualmente in via Magenta (la ex Virgilio) in via Lucini, che ospita il Centro provinciale di istruzione per adulti che, a sua volta, andrà in via Magenta.

I numeri e le motivazioni

Le ragioni alla base della scelta effettuata dall’amministrazione, in continuità con quanto già deciso lo scorso anno in merito alla chiusura di diversi asili e della scuola primaria di via Perti (su cui però è intervenuto il Tar decretando la vittoria delle famiglie che avevano fatto ricorso contro il Comune di Como), riguardano il calo delle nascite in città. I dati sulla Corridoni in particolare rivelano che nell’anno 2024/25 gli iscritti sono stati 202 su 353 posti mentre la previsione per il 2026-27 è di 199. Rapinese ha precisato «che non si tratta di una chiusura della scuola, che manterrà il codice meccanografico, ma della ricollocazione delle classi. La scelta è dettata dal non voler chiudere quasi tutte le scuole in periferia per ottenere lo stesso livello di razionalizzazione. Si mantiene equilibrio evitando di desertificare i quartieri esterni». Ha spiegato che almeno quattro classi potranno andare alla Foscolo (dove c’è l’ipotesi di un intervento da due milioni per un ampliamento che consentirebbe di accoglierle tutte), ma anche a Tavernola o in via Fiume, già oggetto di lavori.

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