Como, no al dormitorio,
ma decine in strada

Non solo San Francesco, tanti senzatetto dormono al liceo Volta, al Crocifisso e davanti al Pirellino. Commercianti esasperati: «Costretti a pulire ogni giorno». Eppure il Comune non vuole una nuova struttura

Non solo San Francesco viene utilizzata come riparo dai senzatetto. Ci sono sacchi e cartoni al Pirellino, bivacchi e accampamenti davanti al liceo Volta come pure sotto al porticato della basilica del Crocifisso di viale Varese. Commercianti e residenti lamentano problemi di igiene e di degrado oltre che di sicurezza. Quando sotto ai portici tra il tribunale e il mercato coperto la situazione sembra migliorare non significa che il disagio sociale sia svanito.

I senza fissa dimora si spostano, i migranti senza casa partono e arrivano. Una decina di loro, per esempio, da San Francesco quest’estate si sono trasferiti ai giardini a lago. Ci resteranno almeno finché il tempo lo permetterà. Questo comunque non ha impedito ad agosto agli abitanti di via Mentana di assistere la notte a scene spiacevoli, compreso un pericoloso lancio di sampietrini con il conseguente arrivo della polizia. Il fenomeno è fluido, spiegano gli operatori e i volontari del terzo settore, in continuo cambiamento. Negli anni, però, rilevano un peggioramento delle condizioni di vita dei più fragili.

Tanti casi di disagio sociale

Lunedì notte, proprio sotto alla scritta a caratteri cubitali del palazzo della Regione Lombardia, dormivano con materassi e ripari di fortuna diversi senzatetto. Al bar di viale Varese e in un vicino centro estetico spiegano che ci sono parecchi movimenti la sera, anche sul lato opposto, ai giardini. «I commercianti devono pulire ogni mattina vetrine e marciapiedi, riparando i danni – racconta Mattia Frigerio, titolare della vicina palestra Como fitness club - poiché scale e angoli sono usati come latrine. A Como serve un dormitorio e delle soluzioni igieniche idonee».

Il dormitorio, votato a maggioranza dal consiglio comunale nel luglio del 2019, per l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti e la collega con delega ai Servizi sociali Angela Corengia non serve in quanto ci sono posti liberi in altre strutture.

I negozianti di fronte al liceo Volta ogni mattina ripuliscono i gradini dei portici. Ci sono alcuni senzatetto stanziali, conosciuti da anni, ma ci sono anche quattro o cinque nuovi arrivati che arredano fisicamente lo spazio con sedie e cuscini. Al Crocifisso la situazione è nota. «Tra le colonne della chiesa anche durante il giorno – spiega Ada Mantovani, consigliere comunale del gruppo misto - ci sono dei sacchi della spazzatura contenenti l’attrezzatura per la notte di chi evidentemente lì dorme».

L’appello del vescovo

Situazioni sintomo di un disagio sociale che come ha ricordato il vescovo Oscar Cantoni durante l’omelia di Sant’Abbondio è una responsabilità della città. C’è chi ha sistemato brande lungo il Cosia, chi dormiva sulla panchina fuori dal Comune, o chi prepara un giaciglio dietro ai binari di San Giovanni. «Dopo la chiusura del centro di via Sirtori la situazione è più volte cambiata – spiega Paola Della Casa, referente della rete dei servizi per la grave marginalità e operatrice di Symplokeé – di recente ai portici non ci sono molti senza tetto. Ma la fotografia è fluida, le persone si spostano. Molte purtroppo si nascondono, finiscono in aree dismesse e lontane».

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