Al lago con la figlia disabile, le rubano l’auto: «Ora come andrò a farle visita in struttura?»

Il furto Si trovava vicino al Tempio con la ragazza di 21 anni in carrozzina: «Mi hanno seguita». «Sparite le chiavi dalla borsa, non me ne sono accorta subito. Io vivo a Fino, lei a Tavernerio...»

Aveva portato la figlia, gravemente disabile, a fare una passeggiata, ma la giornata è finita nel peggiore dei modi per Rosita Galdiolo quando ha scoperto che la sua 500, parcheggiata di fronte alla Canottieri Lario, era stata rubata. La storia di questo furto non è come tante altre che purtroppo si verificano: per la donna, infatti, l’auto è l’unico mezzo che le permette di andare a trovare la figlia, Anna, residente nella struttura Villa Santa Maria, a 13 chilometri dalla casa della mamma, a Fino Mornasco.

Tutto ha inizio a mezzogiorno di sabato scorso, quando Rosita decide di portare la figlia, in carrozzina a causa delle gravi condizioni fisiche, sul lungolago di Como. Sale in auto, una 500 rossa comprata appena qualche mese fa, e guida fino a viale Puecher, dove parcheggia in un posteggio per disabili.

«Mia figlia da qualche anno è peggiorata - racconta - ma salire su questa 500 rossa che ho comprato per andare a trovarla è una delle poche cose che ancora la fanno sorridere». Le due si avviano verso la zona dei giardini a lago e passano un’ora sulla spiaggetta del Tempio Voltiano, a godersi i raggi di sole. Poi il ritorno al posteggio e l’amara scoperta: le chiavi dell’auto nella borsa non ci sono più.«Inizialmente ho pensato di averle perse, magari nella sabbia che si forma di fronte al Tempio. Le ho cercate, ma nel frattempo a mia figlia stava salendo la febbre e quindi ho chiamato un taxi». Rosita prova per un’ora a trovare un taxi che la riporti a casa, ma i tentativi sono inutili e, anche quando la donna spiega la sua situazione, le compagnie rispondono che non ci sono corse disponibili. Solo quando un collega arriva a Como per darle un passaggio, riesce a riportare la figlia a Villa Santa Maria.

L’auto portata via verso sera

«Nel pomeriggio ho fatto regolare denuncia ai carabinieri del furto delle chiavi, ma quando verso sera sono tornata a controllare se la mia auto ci fosse ancora, ho scoperto che me l’avevano rubata. Evidentemente mi avevano seguita, mi avevano sottratto le chiavi per poi attendere il buio e mettere a segno il furto».

Qualche giorno dopo, a Rosita arriva una chiamata dalla polizia di Como: a Lora qualcuno ha trovato per terra un tagliando per il posteggio riservato ai disabili sul quale spiccano la foto e il nome di Anna. «Hanno visto che mi figlia era in carrozzina, hanno trovato anche il tagliando e lo hanno gettato dal finestrino: questa è una storia triste, che racchiude in sé tanti aspetti diversi e tutti negativi sulla società di oggi».

Un appello per aiutarla

Un furto cinico, che ha un impatto tremendo sulla vita di Rosita. La donna infatti, trasferitasi qui dal Veneto insieme alla figlia Anna per garantirle le cure di Villa Santa Maria, non ha parenti vicini che la possano accompagnare ogni giorno, com’è sempre stata sua abitudine, a trovare la ragazza che vive nella struttura di Tavernerio. «Al momento mi muovo con un’auto sostitutiva, che posso tenere solo per otto giorni, nel frattempo spero che l’assicurazione mi rimborsi. Intanto dovrò trovare un modo per andare a trovare mia figlia. A Como le auto a noleggio costano 85 euro al giorno, non so come farò».

Chiunque desiderasse offrire il proprio aiuto a Rosita può contattarla via email scrivendo a: [email protected].

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