Como “bocciata” sul clima: «Sempre più eventi estremi»

La classifica Pochi giorni di sole e grandi picchi di caldo e pioggia. L’esperto: «Fra i motivi la posizione geografica e la presenza dei monti»

Una città, e un territorio in generale, scarsamente soleggiati e sempre più soggetti a eventi estremi, legati al caldo come alla pioggia, ma anche alla grandine e al vento. È il ritratto climatico della nostra provincia così come emerge dalla classifica pubblicata dal Sole 24 Ore (con 3Bmeteo) sulla base di dieci indicatori che vanno dalla nebbia (che da noi ormai si vede poco) all’umidità, dal soleggiamento alla pioggia.

Como in generale non ne esce bene, con un piazzamento al 91° posto (su 107) che ci colloca senza mezzi termini nella coda della classifica, in cima alla quale svettano, in qualità di paradisi climatici, Bari, Imperia e Barletta-Adria-Trani, mentre i fanalini di coda sono Belluno, Alessandria e Pavia.

«Se dovessi mettere a confronto Como con Bari, la città in cima alla classifica - dice Alessandro Conigliaro, meteorologo di 3Bmeteo che ha preso parte alla ricerca - direi che la prima cosa che si nota è l’indice di soleggiamento, che ci dice quante ore di sole ci sono mediamente in una giornata: Como è al 102° posto, e questo certamente la penalizza».

Altri indicatori in cui non eccelliamo sono quelli relativi alle ondate di calore (oltre i 30° per tre giorni consecutivi: siamo al 27°posto considerando la media del decennio, ma con un’impennata dei fenomeni negli ultimi anni): «La frequenza delle ondate di calore penalizza la provincia soprattutto negli ultimi anni - continua l’esperto - In particolare nelle ultime due estati abbiamo assistito ad eventi davvero estremi per questa zona climatica, con temperature che nei 30 anni precedenti si erano viste raramente». Poi c’è la pioggia, con quell’andamento ciclico che è sotto gli occhi di tutti: a periodi secchi seguono rovesci tumultuosi.

«Anche per la pioggia Como si distingue per eventi estremi - spiega ancora Alessandro Conigliaro - Piove meno spesso ma quando piove si tratta di forti eventi precipitativi. Avete inverni più miti, fasi di stabilità con poca pioggia a cui segue qualche giorno di pioggia intensa grazie ai quali riusciamo a chiudere il bilancio idrico stagionale o mensile in linea con i valori degli ultimi anni».

Grandine record

Le piogge insomma sono meno frequenti ma più intense: «E questi eventi temporaleschi sono spesso collegati a grandinate importanti, come quelle della scorsa estate, quando i chicchi in Pianura Padana hanno raggiunto dimensioni record, e a forti raffiche di vento».

Secondo l’esperto quindi Como nelle ultime stagioni sta assistendo a un aumento delle ondate di calore e a una concentrazione delle precipitazioni: quindi, in generale, all’estremizzazione di tutta una serie di eventi meteorologici. Il motivo? «Como si trova a ridosso dei monti - spiega - e può essere più facilmente investita in estate da masse d’aria più fresca che scendono dalle masse alpine e che favoriscono lo sviluppo di temporali, soprattutto dopo un periodo anticiclonico. Negli ultimi anni i campi di alta pressione sono più vasti e più forti e questo determina maggiori probabilità di ondate di calore in estate e periodi più miti e secchi in inverno. E questo spiega come città a nord come Como siano sempre più protagoniste di ondate di caldo e improvvisi temporali intensi».

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