Como: contagiati e ricoveri
finalmente calano. Ma altri 9 decessi

ieri 645 nuovi positivi, meno dei giorni prima. Dall’inizio della seconda ondata le vittime sono già 251. E nelle ultime ore due avevano meno di cinquant’anni

Si intravedono minimi segnali di speranza nei dati sulla pandemia, ciononostante la morsa sugli ospedali è ancora forte ed il Covid continua a fare vittime.

Ieri a fronte di 37mila tamponi analizzati in Lombardia i nuovi contagiati individuati sono stati 7453, un dato in leggera flessione, come pure il tasso di positività, sceso al 19,8%. I positivi a Como, ieri 645, sono meno dei 795 di mercoledì e ancora meno dei 1024 di martedì.

Le città più colpite

Prima di noi Milano (+2928), Monza (+873) e Varese (+657). Più importante è il calo dei decessi, che - segnali positivi a parte - restano comunque 165 in Lombardia e 9 a Como. Un numero sempre drammatico, ma inferiore ai 20 e ai 24 decessi dei giorni scorsi nel territorio lariano.

Occorre però notare una triste novità, ieri tra i deceduti di Como figurava una persona con meno di 49 anni, mercoledì è spirato un uomo di 47. Persone così giovani nella seconda ondata non erano ancora state colpite.

La maggior parte delle vittime comunque appartiene sempre alla fascia di età degli anziani: nove lutti per Covid su dieci nel comasco da novembre hanno interessato persone over 75, con una media pari ad 83 anni. Dei nove comaschi spirati ieri, uno dei quali residente in città, otto avevano più di 75 anni, uno aveva tra i 65 e i 74 anni e l’ultimo, come detto, meno di 49. Sono 251 i decessi nel comasco da ottobre, 889 dall’inizio di marzo di cui 145 a Como città.

I ricoveri

È noto come una parte importante dei lutti colpisca le Rsa. Negli ospedali pubblici comaschi le persone, tutte intorno agli 80 anni, tendono ad arrendersi al Covid dopo circa una settimana. Nell’Asst Lariana nella seconda ondata sono spirate entro 48 ore dal ricovero 4 persone con una media di 84,5 anni, entro le 72 ore 8 persone con una media di 84 anni, entro una settimana 33 persone con una media di 81 anni, entro due settimane 20 persone con una media di 78 anni ed entro le tre settimane 18 persone con una media di 78,8 anni.

Tornando alle positività i contagi sono saliti a Como di 59 unità, a Cantù di 38, a Mariano di 41, a San Fermo di 22, poi 21 Mozzate, 18 Turate, 17 Lurate, 16 Olgiate, 15 Fino Mornasco, 12 a Lomazzo e Appiano e 11 a Erba. Nell’ultima settimana, i dati sono dell’Ats Insubria, sono stati effettuati nella nostra provincia 20.537 tamponi con 6.374 esiti positivi e dunque con un tasso di positività pari al 31%, ancora elevato rispetto alla media lombarda.

La settimana precedente però il tasso era al 32,1%. Tra il 2 e il 18 novembre, sempre stando all’Ats Insubria, sono stati eseguiti anche 3171 tamponi rapidi con 215 positivi.

Erano stati invitati per questi test veloci 8261 soggetti del mondo della scuola, la percentuale delle persone che non si sono presentate è dunque alta, hanno preferito senza sintomi aspettare la fine della quarantena dopo due settimane.

Il quadro in una decina di Rsa del comasco continua ad essere preoccupante, sono tanti i focolai ancora attivi per un centinaio di ospiti positivi. La situazione negli ospedali comaschi è stabile, sono pieni e diversi pazienti vengono trasferiti da fuori provincia.

Ma la pressione cala, dopo tantissimi giorni in Lombardia il segno è meno. A fronte di 644 ricoveri ci sono state 661 dimissioni, quindi si sono liberati 17 posti letto. S.

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