Como, fuga dal centro. In 35 anni popolazione giù del 25%

La città invivibile Sempre meno i comaschi dentro la città murata.Perretta: «Città murata affascinante, ma difficile»

Il centro città sta perdendo abitanti, dalla pandemia più di 500 comaschi hanno fatto le valigie dal centro storico. Una possibile lettura utile a motivare il calo dei residenti nella città murata e nella zona a lago, ovvero l’ex Circoscrizione 5, è l’aumento delle abitazioni destinate alle case vacanza, e discapito di quelle per i residenti e con un incremento notevole dei prezzi e degli affitti. Così almeno raccontano i dati dell’anagrafe, i numeri reali però potrebbero essere ben maggiori, visto che molte residenze ospitano già turisti.

Gli anni Ottanta

Il cuore di Como negli anni Ottanta era molto più vissuto, i residenti all’epoca erano più di 14mila, poi negli anni Novanta il centro ha iniziato a perdere abitanti, circa 3mila in dieci anni ed il calo è proseguito anche nel nuovo millennio fino al 2017, 10.901 residenti. Complessivamente in centro i residenti sono calati del 25% in 35 anni.

Quindi l’inversione di tendenza che fino al 2019, prima della pandemia, ha visto un pur piccolo incremento della curva, con 11.636 residenti. In buona sostanza diversi proprietari, quando ancora il boom del turismo aveva contorni diversi, hanno ristrutturato le vecchie case di famiglia. Dalla pandemia in poi invece la flessione è stata costante e l’ultimo dato fornito ieri mattina dall’anagrafe di Palazzo Cernezzi segna 11.101 residenti. Nel complesso Como rispetto sempre al 2019 ha perso poco meno di 1.300 abitanti, probabilmente anche a causa della contrazione demografica.

Detto che le case vacanza potrebbero comunque aver mangiato una parte ancora più importante del centro, le motivazioni di questo fenomeno possono anche essere diverse. I costi anzitutto, ormai proibitivi per le giovani famiglie che vogliano venire ad abitare e a lavorare nel quartiere più centrale. Ma anche i problemi relativi ai parcheggi o ai permessi per transitare.

«Meglio vivere fuori»

«Lavoro in via Vitani dal 1982 e per me abitare qui oggi sarebbe un inferno – racconta Giuseppe De Toma, il titolare dell’Osteria del Gallo – Io sono andato ad abitare a Brunate, dove c’è solo il rumore del silenzio. E poi è vero che qui ogni buco ormai è diventato una casa vacanza, con i residenti che in realtà vanno a vivere fuori città. In centro c’è troppo passaggio, confusione, troppa gente».

Abitare in pieno centro è un privilegio riservato ormai a pochi. «Io penso sia affascinante vivere in città murata – racconta Pierpaolo Perretta, noto artista oltre che manager – mi spiace che i comaschi non apprezzino e vadano altrove, lo dico per il futuro del centro di Como. Sì, mancano i parcheggi e posso entrare in Ztl solo con il cronometro in mano, ma da via Giovio c’è vicino l’autosilo. Serve piuttosto una bella bicicletta e, potendo, una barca per apprezzare e amare questo magnifico posto. E pazienza se di giorno c’è il rumore dei motorini che consegnano i pacchi e se la sera qualche rarissimo giovane fa un po’ di festa».

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