Sono 342 i comaschi che non hanno pagato per i lumini del cimitero e oltre 500 luci sono a rischio distacco

Cimiteri La scadenza dei termini era il 30 giugno per i 10mila bollettini. Lampade spente per chi non salderà il dovuto (canone annuo di 16,40 euro)

Più di 500 lumini dislocati nei nove cimiteri cittadini sono a rischio distacco. Il motivo? Ci sono 342 comaschi che non hanno versato il canone dovuto entro lo scorso 30 giugno. Canone che, per il 2023, è pari a 16,40 euro.

Como Servizi Urbani (la società interamente partecipata dal Comune di Como) ha lasciato un periodo di tolleranza, ma a breve chi non si metterà in regola farà una brutta scoperta sulla tomba del proprio caro, che risulterà al buio. Non sono state definite date esatte per il distacco, ma è ormai questione di pochissimo tempo.

La situazione

In totale i lumini a rischio distacco sono 533 su un totale di 16.637 punti luce che fanno riferimento a 10.309 titolari di contratti di fornitura. Gli avvisi di pagamento erano stati inviati, come di consueto, all’inizio dell’anno, tra febbraio e marzo, sempre con scadenza 30 giugno.

Un anno fa la situazione dei morosi era ancora più grave, ma in quel caso erano state fatte verifiche su più anni: erano risultate 1.440 utenze “scoperte” (854 del 2020 e 586 del 2021) e in questi casi, trattandosi di pagamenti non relativi all’anno in corso, ma pregressi, Csu aveva proceduto a staccare la corrente.

Il riallaccio prevede la mora

Chi si fosse dimenticato di pagare può ancora farlo, mentre chi non ha ricevuto il bollettino (il pagamento è attraverso la modalità PagoPa, che può essere saldato in uffici postali, tabaccherie, banche e anche alcuni supermercati dove accettano la tipologia di versamento) può richiederne una copia a mettersi in regola ed evitare così che venga tolta la luce. Da Csu chiariscono che «a seguito del distacco del punto luce il costo per il riallaccio dello stesso sarà maggiorato di 4 euro di mora». Il canone attuale dei 16,40 è aumentato rispetto a quello del 2022 (14,75 euro annui) a causa degli adeguamenti Istat e nella quota sono compresi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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