Como: in via Borgovico
spuntano mura e tombe

La storiaDurante gli scavi per la realizzazione di un condominio sono emersi dei ritrovamenti: archeologi al lavoro. Si tratterebbe di reperti di epoche diverse. Giancarlo Frigerio: «Siamo sul percorso dell’antica strada Regina»

Mura, probabilmente di epoche diverse a giudicare dalla fattura e anche tombe a circa 2,5 metri di profondità rispetto al piano campagna. Sono questi - per ora - i ritrovamenti emersi in via Borgovico nuova, dove erano in corso gli scavi per realizzare un condominio di sette piani.

Sotto osservazione

Lavori che sono stati immediatamente fermati, come prevede la legge in questi casi in attesa che gli archeologi possano eseguire una serie di scavi - che vengono fatti praticamente a mano - e stilare una relazione sui ritrovamenti.

Poche le informazioni disponibili per il momento, ma in via Borgovico si è quasi certamente di fronte a una fotografia di vari strati della città, dall’epoca protoromana in poi. La Soprintendenza è già stata avvertita dalla proprietà, la società Forsizia, e sono in corso le valutazioni e le analisi da parte degli esperti.

Sarà proprio la Soprintendenza - che andrà sul cantiere in questi giorni - a stabilire la portata e il valore del ritrovamento e a decidere in che modo potranno proseguire i lavori. Il primo passo, però, come detto è quello di stabilire cosa c’era in via Borgovico.

E gli scavi e il via vai di archeologi non sono passati inosservati ai residenti e alle attività nella zona. La curiosità è tanta anche se, vale la pena sottolinearlo, a Como in qualsiasi zona vengono fatti degli scavi la probabilità di trovare tracce del passato è sempre molto alta.

Dal Pirellino di via Benzi a piazza Grimoldi e ancora in via Diaz, da dove è emerso il tesoro delle mille monete romane. Scoperta, quest’ultima, di grandissima rilevanza per le quantità ritrovate, lo stato di conservazione e l’importanza storica.

«Sicuramente si potrà trovare qualcosa di interessante, d’altra parte siamo sul percorso dell’antica strada Regina» commenta Giancarlo Frigerio, presidente della società Archelogica comense.

La via Regina collegava infatti in età imperiale il porto fluviale di Cremona con Clavenna, l’odierna Chiavenna, passando per Milano, allora Mediolanum, e per Como, del cui lago costeggiava tutta la riva occidentale. Non è ben chiara quale fosse la funzione di questa via, secondo alcuni storici di importanza secondaria e finalizzata soprattutto a traffici locali. Importante però è questo nuovo scavo, attualmente in corso, che potrebbe illuminare aree fino a oggi sconosciute del passato della città.

L’ipotesi

«Più che altro dovrebbe trattarsi di tombe risalenti indicativamente al primo o al secondo secolo d.C.»: questa l’ipotesi di Frigerio, ma sono ancora troppo pochi gli elementi per giungere a conclusioni più chiare. Nell’aria aleggia però la speranza di poter aggiungere un tassello importante alla nostra conoscenza di Novum Comum e di coloro che la abitavano ai tempi della dinastia Giulio-Claudia. G. Ron. - M. Top.

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