Como, ipotesi di chiusure per cinque scuole dal 2024: il Comune pensa ai tagli

L’idea Piano di razionalizzazione in base ad alunni e costi di gestione. Il vicesindaco: «Valutazioni in corso anche con i dirigenti scolastici»

Un piano di razionalizzazione delle scuole cittadine che potrebbe portare, a partire dal settembre del 2024, alla chiusura di cinque istituti che si andrebbero ad aggiungere alle scuole medie di Sagnino, per le quali è già previsto lo stop dal prossimo mese di settembre.

La situazione

A confermare che la questione è sul tavolo della giunta è il vicesidaco con delega alle Politiche educative Nicoletta Roperto: «Ci sono delle valutazioni in corso su quattro o cinque scuole - chiarisce - che prenderanno in considerazione il numero di iscritti, le condizioni dell’edificio e anche le previsioni di natalità nella zona. Si lavora in un’ottica di miglioramento del servizio scolastico da una parte, ma inevitabilmente c’è anche la necessità di analisi di risparmio energetico dall’altra».

I tempi, comunque, non saranno brevi e, al momento, non ci sono indicazioni sulle scuole che saranno chiuse e gli studenti quindi “trasferiti” altrove: «Stiamo ragionando anche con i dirigenti scolastici - prosegue Roperto - ma non si metterà in atto nulla prima dell’anno scolastico 2024/2025. Le procedure non sono semplici e, in ogni caso, voliamo fare un’analisi molto dettagliata che vada a prendere in considerazione tutti gli aspetti. L’obiettivo non è penalizzare le famiglie o creare disagi, ma rendere il servizio migliore e più efficiente. Il collega Ciabattoni è già intervenuto parlando della necessità di attuare modalità di risparmio energetico dopo i sopralluoghi che ha effettuato in tutte le strutture scolastiche». Sotto la lente finiranno quindi anche i costi per gli interventi di sistemazione degli edifici legati anche ai numeri effettivi di utilizzo.

Oggi occupato il 69% degli spazi

Nel Documento unico di programmazione approvato dal consiglio comunale si parla espressamente della questione. «È in corso - si legge - un’analisi e valutazione da parte dei settori interessate (Politiche educative, Opere pubbliche) del progetto di razionalizzazione dell’uso degli edifici scolastici, oggi occupati al 68,69% della capienza, verificando sul triennio le possibilità di accorpamento di strutture, con conseguente riduzione dei costi di gestione. L’intervento in corso per la scuola dell’infanzia di via Amoretti ne è il primo esempio».

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