Como: muore in casa a 46 anni
Lo trova una vicina oltre un mese più tardi

Tragedia della solitudine in via Di Vittorio

È stata la vicina di casa, preoccupata per il fatto che non lo vedeva da settimane e per la presenza, fuori dall’appartamento, di un pessimo odore che non lasciava presagire nulla di buono, a insospettirsi e a lanciare l’allarme.

Difficile dire quanto tempo fa Antonio Fusco, 46 anni compiuti il 30 ottobre scorso, sia morto. Ma secondo il medico legale parliamo di almeno dieci giorni, forse anche oltre un mese. Un intero mese senza che nessuno si preoccupasse delle sorti di un uomo che si era ritirato, con i suoi problemi, a vita privata nella sua abitazione di via Di Vittorio.

La Procura ha aperto un’inchiesta sul ritrovamento, avvenuto martedì scorso, dell’uomo, originario di Como. A chiamare il 112, nel pomeriggio, era stata una vicina di casa, una pensionata che viveva nella stessa scala di Fusco. Al telefono con gli operatori del numero d’emergenza la donna ha raccontato di sentire un forte odore proveniente dalla casa del vicino e di essere preoccupata, visto che da settimane non lo incontrava più. I poliziotti della squadra volante della Questura, intervenuti subito dopo la chiamata, hanno deciso di far intervenire i vigili del fuoco per riuscire a entrare in casa e verificare la situazione.

I pompieri, intervenuti con l’autoscala, sono saliti fino al balcone del terzo piano corrispondente all’appartamento e sono quindi riusciti ad aprire la finestra e ad entrare nell’abitazione. Dentro, vicino alla porta d’ingresso, c’era il corpo senza vita dell’uomo. Il sopralluogo da parte dei poliziotti ha permesso di escludere una morte violenta, sia per l’assenza di traumi evidenti sul cadavere - ancorché in avanzato stato di decomposizione - sia perché la porta di casa era regolarmente chiusa dall’interno e, dentro, non vi erano segni di lotta.

L’inchiesta

Secondo i primi accertamenti da parte del medico legale la morte risalirebbe a prima del compleanno della vittima, forse addirittura a più di un mese fa. E dopotutto l’ultima persona che, al momento, risulta aver visto Fusco vivo sarebbe il suo medico di famiglia, che ai poliziotti ha spiegato di aver avuto modo di incontrarlo nei primissimi giorni di ottobre. In quell’occasione il dottore gli aveva prescritto alcuni esami medici, a cui però l’uomo non si è mai sottoposto. Forse perché, nel frattempo, un malore fatale lo aveva ucciso.

Il medico legale che ha effettuato l’autopsia esclude cause di morte violente, ma sulla reale natura del decesso dovranno essere effettuati ulteriori accertamenti di natura tossicologica.
P.Mor.

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