
Cronaca / Como città
Lunedì 16 Giugno 2025
Più licenze, ma i taxi non bastano: «Troppo pochi i mezzi pubblici»
Turisti Si entra nel vivo della stagione e tornano le proteste dei clienti» - Mattei: «Ore per prendere un battello o un bus, poi si riversano da noi»
Como
«Ci vogliono ore per prendere un battello o un pullman per Bellagio, e poi magari non si trova. Quindi tutti si mettono alla ricerca di un taxi. Il punto è sempre quello, noi siamo un servizio non di linea chiamato in estate a sopperire alle carenze del servizio pubblico di linea. Ma chi protesta se la prende sempre e solo con noi».
Francesco Mattei, taxista, è il rappresentante della categoria per Confartigianato, e - a fronte delle lamentele dei turisti - assicura che almeno fino a una settimana fa l’offerta di taxi a Como era del tutto commisurata alla domanda. «Prenotazioni a parte - precisa - perché non siamo sempre in grado di sapere quando ci sarà un macchina disponibile. E’ vero però che negli ultimi giorni, credo a causa di una serie di eventi e matrimoni nei grand hotel sul lago che muovono centinaia di persone, la domanda ha registrato un’impennata. Ma ripeto, è un caso abbastanza eccezionale».
Anche perché grazie all’iniziativa del Comune che ha messo a bando nuove licenze la flotta dei taxi comaschi quest’anno è cresciuta circa del 30%. Alle 45 “vecchie” auto in servizio se ne stanno aggiungendo altre 14: 11 sono già sulla strada, tre stanno per arrivare, e una di queste è stata adattata per il trasporto dei portatori di handicap. In origine il Comune aveva messo a bando 23 nuove licenze, ma solo 19 dei candidati avevano i requisiti per accedere al servizio. Qualcuno ha anche rinunciato strada facendo, a fronte dell’impegno economico richiesto per entrare nel business dei taxi: oltre alla macchina, bisogna versare al Comune 70mila euro per la licenza.
L’assessore Michele Cappelletti aveva a suo tempo assicurato che le licenze non assegnate sarebbero state rimesse a bando, cosa che per il momento non è avvenuta e che la categoria auspica non debba avvenire mai: «Con l’incremento delle licenze ora la copertura del sevizio in estate è ottimale - assicura Mattei - anche nelle ore notturne. Il problema saranno i mesi invernali, quando il lavoro cala e per molti di noi sarà difficile trovare abbastanza clienti per sopravvivere».
Vero è che il turismo lariano va sempre di più verso quella che gli operatori chiamano “destagionalizzazione” e che momenti veramente di magra sul lago ormai se ne registrano pochi, ma la preoccupazioni della categoria sono ancora tutte da smentire dai fatti.
«Comunque d’estate il punto è sempre lo stesso - riassume Mattei - Noi taxisti siamo complementari al servizio pubblico, non possiamo sostituirci ad esso. Se alla mattina alle 8 ci sono 300 persone in coda sul lungolago che vogliono andare a Bellagio o Tremezzo o Lenno e restano a piedi e vengono da noi, noi poi non possiamo fare miracoli».
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