Como senza palestre e la richiesta delle società sportive: «Ci servono più spazi»

L’inchiesta Cantieri in via Giulini e via Mognano ma molte altre strutture versano in cattive condizioni: «Difficoltà per l’agonismo, noi sempre in trasferta»

«La settimana scorsa siamo stati costretti ad andare ad allenarci a Senago. I genitori fanno i salti mortali per seguirci. Ora forse riusciremo ad avere tre ore alla settimana in una struttura a Lurate Caccivio, ma andare avanti così è molto faticoso».

Per Antonella Larotonda, istruttrice tecnica della Ginnica 96 - che conta 700 iscritti ai corsi di ginnastica artistica e ritmica - la mancanza di strutture adatte all’attività della sua società rischia di metterne in forse il futuro. Difficile tenersi stretti gli allievi quando la pratica è così faticosa. Tutta colpa della situazione delle palestre in città, e della mancanza di un palazzetto: quello di Muggiò è chiuso da 10 anni tondi, dopo 40 anni di onorato servizio, e il suo futuro è legato a quello della “cittadella dello sport” e del Palaghiaccio per i cui fondi Como è in lizza con Varese.

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Le scuole

Como non è una città senza palestre: il Comune ne ha circa 25, comprese quelle delle scuole e il Palafrancescucci di Casnate, e poi ci sono gli impianti delle superiori che sono di competenza della Provincia. Ma l’uso delle strutture scolastiche è subordinato all’ok del capo d’istituto, che non sempre lo concede.

In generale poi le condizioni delle strutture non sono ottimali, si scontano anni di mancata manutenzione e di mancato adeguamento alle normative antincendio che in più di un caso ha costretto il Comune a vietarne l’uso. Il Comune in parte ci sta mettendo una pezza, ma come spiegano le società sportive resta un problema inevaso di spazi, soprattutto per l’agonismo.

Per le situazioni più compromesse - via Giulini e via Mognano - il Comune ha già aperto i cantieri. «La nostra palestra è chiusa dal 30 giugno dell’anno scorso - dice Guido Corti, presidente della Polisportiva comense, 500 iscritti per basket e volley - I lavori dovrebbero terminare il 15 ottobre, in ogni caso spero che si possa riprendere prima di Natale. Finalmente. Il problema però in città è l’affollamento, servirebbero più palestre, anche perché quelle che ci sono, a parte via Giulini, non sono omologate per l’agonismo».

Si gioca a Casnate, ma l’impianto si devo dividere con altre società comasche e con quelle canturine che attendono da quattro anni la fine dei lavori al palazzetto Parini. E anche in via Giussani, ma senza pubblico, sempre per la normativa antincendio.

Gli interventi

Operai al lavoro anche alla palestra di via Mognano a Sagnino: «Un grosso intervento, su impianto elettrico, uscite di sicurezza e bagni - dice Stefano Taccini, direttore sportivo di Como Volley, 180 iscritti - Devo dice che siamo molto soddisfatti. A fine mese è previsto un sopralluogo, dovremmo tornare ad allenarci per la metà del mese prossimo».

Altri interventi dovrebbero partire a breve: alla Aldo Moro di via Picchi è in programma una massiccia riqualificazione di bagni, spogliatoi e palestra, e per via Cuzzi - dove la palestre è chiusa - il Comune ha da poco stanziato 135mila euro. Altri due impianti, quelli di piazza IV Novembre ad Albate, sono stati riconsegnati un anno fa alle società che vi praticano pallavolo, basket e arti marziali e ginnastica. E più o meno nello stesso periodo è tornata agibile la palestra della scuola Parini, in via Gramsci, chiusa da oltre due anni. Ma ci sono anche palestre chiuse, come quella di Lora, per le quali si attende ancora un progetto.

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