Como si riprende un pezzetto di lago. I commenti dei cittadini: «Ho 83 anni e pensavo di non vedere più la passeggiata»

Dopo 15 anni Alle 11.01 il sindaco ha tolto il nastro da cantiere e riaperto i primi 170 metri. Molti i cittadini in attesa: «Niente feste, ma iniziamo a uscire dall’incubo». In tarda mattinata a passeggio anche il ministro Salvini con la figlia

Poco meno di ventotto anni dopo l’approvazione del primo progetto (risale al 1995) e a quindici dall’inizio dei lavori (era l’8 gennaio 2008) è stato riaperto ieri mattina alle 11.01 il tratto di lungolago che va da Sant’Agostino alla darsena. Circa 170 metri con ancora gli arredi da ultimare (l’aiuola tonda e quella quadrata) e i parapetti provvisori (quelli definitivi, che ricorderanno quelli storici con i timoni saranno pronti tra un anno) ma salutati dai numerosi comaschi presenti come «una liberazione».

«Godetevelo, è vostro»

Nessuna cerimonia ufficiale, il sindaco Alessandro Rapinese (con un fiocchetto tricolore appuntato sulla giacca) ha tolto semplicemente il nastro da cantiere a Sant’Agostino: «Sono le 11.01, riapriamo il lungolago. Entrate e godetevelo, è vostro. Noi proseguiamo con i lavori».

Proprio di fronte a lui, in attesa di poter camminare sulla nuova passeggiata Marina Orlano, la prima comasca in assoluto a entrare sul lungolago rifatto. «Ci tenevo ad essere la prima - ha raccontato -. Provo un senso di liberazione, gioia e gratitudine nel vedere aperti questi primi 170 metri. È stato fatto un grande lavoro, sono contenta. Ce lo meritiamo dopo tutti questi anni, il nostro lago è favoloso e ne gioveranno anche i turisti». E l’effetto (quasi) finale? «Mi piace molto - ha concluso Orlando - e anche l’azienda sa lavorando bene. Ho seguito passo passo il cantiere perché, da cittadina, mi piace vedere quello che viene fatto».

Il commento della prima comasca che ha passeggiato sul tratto riaperto del lungolago. Video di Andrea Butti

Come detto mancano ancora le finiture e, per vedere l’apertura fino a piazza Cavour si dovrà aspettare la fine di maggio e, per scrivere la parola «fine», la primavera dell’anno prossimo, ma ieri in qualche modo per la città è stata una giornata storica. Così, almeno, era la percezione di chi si trovava sul lungolago per la prima riapertura dopo un’attesa lunghissima.

«È l’inizio della fine di un incubo - ha poi commentato il sindaco - e significa essere tornati in possesso di una parte fondamentale della città. È stato tolto il punto qualificante, il più bello della nostra città, per anni. Mi ricordo che mia figlia forse aveva ancora il ciuccio quando è stata qui, di certo non si ricorda com’era perché poi è stato tutto chiuso per i lavori. Quando oggi camminerà qui capirà che è veramente bello». E ancora: «Ci stiamo lasciando un incubo alle spalle. Non ho voluto festeggiamenti o fuochi d’artificio, ma con normalità ci impossessiamo di cio che è normale, cioè che i comaschi possano godere proprio lago». Ha poi ricordato, per quanto riguarda i parapetti, che «Regione Lombardia ha stanziato 1,6 milioni, ci vorrà tempo, ma saranno realizzati».

«Sono stato sul tratto riaperto»

Tra i tanti che ieri sono passati dal nuovo lungolago anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, a passeggio (come gli capita spesso di fare nella nostra città) con la figlia. Nella tarda mattinata e quando i nastri erano stati rimossi da oltre un’ora e mezza, Salvini ha portato la figlia (che non aveva mai camminato in quel tratto di lungolago, avendo dieci anni) a Sant’Agostino e ha anche postato una foto di auguri di Pasqua sul suo profilo Facebook proprio dal nuovo tratto riaperto. «Sono andato sul tratto di lungolago riaperto per godermelo - ha spiegato ieri il ministro e leader della Lega - e ho approfittato per prendere un caffè in centro e fare due passi in Duomo con mia figlia Mirta».

Tra sorrisi e speranze: la gioia dei comaschi

Tanti i comaschi che ieri mattina non hanno voluto perdersi la prima passeggiata (170 metri il tratto aperto) sul lungolago riaperto. Più di qualcuno si è messo anche in coda dietro al nastro da cantiere per essere tra i primi a rivedere il lago da vicino dopo così tanti anni.

«Oggi è un bel giorno - commenta Alessandro Antonacci - e questa apertura ci voleva. Abbiamo aspettato tantissimo, ma devo dire che il primo impatto è molto positivo. Forse avrei preferito qualche fontana alle fioriere, ma va bene così. In tutti questi anni ha seguito il cantiere da vicino, posso dire di averlo curato».

Guarda la passeggiata e il lago al di là dei parapetti provvisori Stefano Savio, medico in pensione: «Mi sembra un buon lavoro, posso solo dire che era ora davvero che si arrivasse almeno a una prima riapertura. Non abito molto lontano da qui, ma ho sempre seguito questo cantiere. Adesso si vede davvero la fine di questa vicenda».

Tanti sorridono, tutti dicono «finalmente». C’è chi approfitta e va a parlare con il sindaco Alessandro Rapinese che si è fermato per circa un’ora sul nuovo lungolago. Non sono state fatte cerimonie di alcun tipo, il primo cittadino si è limitato a togliere il nastro bianco e rosso da cantiere e a dire ai comaschi presenti di «riprendersi il loro lungolago». Alcuni tifosi del Calcio Como, con giacche rigorosamente griffate con il logo della società fanno un giretto così come un gruppo di ciclisti. Nessuno si lamenta perché, dicono tutti, l’importante è «che si chiuda questa storia».

«Ho 83 anni e pensavo di non vedere più la passeggiata e, invece, ce l’ho fatta» dice Graziella De Paoli. E aggiunge: «Era davvero importante aprire almeno un pezzo, così possiamo avere un’idea di come sarà quando finiranno. Ma oggi sono contenta, è una bella giornata per Como».

Ad esprimere soddisfazione anche Siro Cini mentre guarda la nuova passeggiata e cammina fino alla darsena per vedere come stanno procedendo i lavori anche verso piazza Cavour.

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