Como: spesa e shopping
L’assalto svizzero ai supermercati

Primo sabato con il via libera agli acquisti. Cassina (Federmoda): «L’ultimo paletto è la mascherina»

Nel primo sabato di apertura allo shopping (fino a lunedì gli era stato concesso di varcare il confine per turismo o per andare al ristorante), gli svizzeri non si sono fatti attendere. E così hanno letteralmente preso d’assalto in primis i supermercati a ridosso del confine, dal Bennet di Tavernola passando per Iperal di Monte Olimpino e Gran Mercato. Le auto con targa ticinese erano dappertutto dopo più di tre mesi senza la possibilità di fare la spesa in Italia, per molti di loro un’abitudine sia alimentare che, soprattutto, economica. La concorrenza dei prezzi rispetto al Ticino è marcata e così in tutta la fascia di confine anche il traffico è stato sostenuto fin dalla prima mattina. Per chi lavora durante la settimana il weekend rappresenta per tradizione lo sconfinamento in Italia per l’acquisto di prodotti alimentari.

Pendolari della spesa

Fare i pendolari della spesa, del resto, porta un notevole risparmio ai residenti oltre la frontiera e, nonostante gli appelli in Ticino a fare acquisti nelle proprie città, molti hanno scelto il primo sabato di apertura senza limitazioni (fatto salvo l’obbligo della mascherina) per riempire frigorifero e dispensa.

La frontiera con l’Italia è aperta dal 3 giugno per turismo o ristorazione e le autorità avevano anche sconsigliato agli svizzeri di raggiungere l’Italia. Da lunedì, oltre alla possibilità per gli italiani di andare in Svizzera, è arrivato l’ok delle autorità elvetiche alla possibilità di fare acquisti e, di conseguenza, di poter rientrare nel Paese con la merce acquistata. È molto probabile che, anche oggi, nella zona, il traffico resti sostenuto e a quello della spesa si aggiungerà anche il movimento dei gitanti della domenica diretti sul lago.

Molti svizzeri hanno anche approfittato per tornare a fare shopping nei loro negozi di fiducia - dall’abbigliamento alle calzature ai gioielli - in centro storico. «Sicuramente - commenta Marco Cassina, presidente di Federmoda Confcommercio - abbiamo iniziato a rivedere gli svizzeri, soprattutto i clienti abituali. Va detto che la questione mascherina è ancora un deterrente poiché non sanno bene le regole e vogliono rispettarle: quando non sarà più obbligatoria cambierà tanto. È l’ultimo, piccolo, ostacolo. Credo che una volta tolta quella, con i visitatori e i clienti ticinesi torneremo a ritmi regolari. Piano piano si sta ripartendo e questa è una buona notizia».

Arrivano anche i tedeschi

Se per la spesa, visto come detto il risparmio economico è una calamita per il ritorno, per lo shopping la ripresa è leggermente più lenta. Fatto sta che, comunque, molti negozi del centro storico ieri hanno lavorato principalmente proprio con clienti provenienti dalla Svizzera.

Intanto si inizia a vedere anche l’arrivo dei primi turisti europei, che hanno raggiunto il Lario in auto. «Qualcosa si inizia a vedere - aggiunge Cassina - e mi riferisco ai tedeschi, che tradizionalmente fanno le vacanze tra giugno e luglio». In giro, va detto, tra le targhe straniere se ne vede anche qualcuna francese. Timidi segnali, insomma. Totalmente assenti, come prevedibile, tutti i turisti che raggiungono in Italia in aereo.

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