Como, Stadio: tutto fermo
«Finiremo come
la piscina di Muggiò»

Nuova iniziativa dei tifosi per il Sinigaglia.Una pioggia di messaggi inviati a Palazzo Cernezzi.Resta il nodo delle perizie sul valore dell’impianto

Il tam tam della preoccupazione è già partito. Da tempo, ma rinnovato nel suo martellare: «Con il Sinigaglia faremo la fine della piscina di Muggiò». Lo scrivono, lo ripetono, lo dicono i tifosi. Sul web, sugli striscioni, allo stadio.

Nuova ondata di lamentele

Ieri sera, al sindaco Mario Landriscina sono state mandate decine di mail, come già successo tempo fa: i tifosi si sono messi d’accordo e hanno inviato a getto continuo mail con il seguente testo: «Date lo stadio in concessione prima che finisca come la piscina di Muggiò, il tempo stringe».

In realtà, qualcosa, anche seppur lentamente, si sta muovendo.

Una parte delle perizie da parte della Agenzia delle entrate è stata fatta, non si capisce se siano finite e si attenda solo il risultato oppure se serve un altro sopralluogo allo stadio. Il Comune e l’Agenzia si erano messe d’accordo per avere una dead line al 31 di gennaio, ma molto probabilmente non sarà rispettata. Quello delle perizie è un passo fondamentale verso la valutazione dell’immobile attuale, anche in vista del progetto di rifacimento complessivo dell’impianto. Un passo, tra l’altro, che potrebbe anche portare a rivedere il canone d’affitto (ora fissato a 35mila euro) al rialzo, se la perizia partorisse un valore più alto di quanto valutato sin qui. La perizia consentirebbe anche alla società di viale Sinigaglia di avere a disposizione ulteriori spazi, si era parlato ad esempio di un negozio.

La preoccupazione dei tifosi, però, è in parte disgiunta da questo problema che riguarda il progetto di rifacimento dello stadio.I tifosi temono che, aspettando il grande progetto, si lasci andare l’impianto dal punto di vista della manutenzione, con il rischio d avere sorprese la prossima estate.

Su questo tema, ci sono due notizie. La prima: il Comune ha fatto pervenire al Calcio Como il documento che ufficializza lo scomputo dall’affitto dei lavori di manutenzione straordinari di cui lo stadio necessita. Il Como adesso sta facendo una valutazione su quali siano le priorità, e tra queste figurano sicuramente i bagni. Non fa parte dello scomputo, invece, l’argomento store che la società vorrebbe realizzare e di cui si riparlerà in estate.

La seconda: si sta facendo luce sulla effettiva o meno necessità normativa di posizionare nuove tribune permanenti al posto dei tubolari e seggiolini su alcune porzioni di spalti. Lì si gira molto attorno al senso delle parole sul testo del regolamento, tipo la definizione “provvisorie” per tribune in tubolari. Se tali, potrebbero anche passare ma, nel caso di Como, sono lì dal 2003. Alla faccia del provvisorio.

Il maxi progetto

Quanto al “progettone”, il Como aspetta il Comune ma anche viceversa. Gandler, tra le varie proposte arrivate di gruppi interessati deve sceglie con chi lavorare. Comincerà a pensarci dopo l’esito delle perizie e, quindi, quando si avranno certezze sui costi e sulle spese.

Infine la notizia più curiosa: il bando per il rifacimento delle tapperelle della sede, intervento sollecitato più volte dai tifosi e diventato un simbolo, è andato deserto.

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