Comune, giro illecito di marche da bollo: indagine sui due dipendenti licenziati

Il fatto Il caso dei lavoratori dell’Anagrafe cacciati da Palazzo Cernezzi per assenteismo - Ma all’origine del provvedimento un esposto su altre irregolarità nel rilascio di certificazioni

All’origine della vicenda che ha portato il Comune a licenziare due dipendenti dell’ufficio Anagrafe senza preavviso ufficialmente c’è una storia di assenteismo e turni timbrati in maniera poco trasparente, ma non solo.

Il provvedimento riguarda due “agenti accertatori” del Comune, ovvero dipendenti con il compito di verificare il rispetto di norme e regolamenti e accertare eventuali infrazioni amministrative o penali.

Ma ciò che è emerso nelle ultime ore è che il licenziamento risulta fare seguito a un esposto su un altro tipo di irregolarità commessa dai due lavoratori e legate in questo caso a un giro di marche da bollo rivendute a prezzi ridotti a imprese di pompe funebri.

E proprio per verificare questa situazione è intervenuta la Guardia di Finanza con una richiesta di documentazione effettuata nelle scorse settimane sia a Palazzo Cernezzi che all’ospedale Sant’Anna, dove si trova un altro ufficio per le pratiche anagrafiche che fa capo sempre al Comune.

L’indagine è ancora in corso ma, da quello che emerge, sembrerebbe plausibile che gli illeciti da verificare siano ancora di più. Non solo dunque cartellini timbrati anche in giorni in cui, di fatto, i due dipendenti risultavano assenti dal posto di lavoro. E non solo giri irregolari di rilascio di marche da bollo. È possibile che tra le irregolarità da approfondire ci siano anche altre pratiche poco trasparenti connesse in questo caso al rilascio di certificati di residenza.

Se questi ultimi fatti, non citati nell’esposto, ma emersi in seguito ai controlli effettuati dalla Guardia di finanza, dovessero trovare riscontro nelle indagini, le conseguenze per i due dipendenti potrebbero andare oltre il licenziamento.

Licenziamento che il Comune ha reso noto con due determine pubblicate in Albo pretorio e nelle quali si rende conto del tentativo effettuato dai due dipendenti di impugnare il provvedimento. Tuttavia, l’ufficio dei procedimenti disciplinari del Comune ha dichiarato l’impugnativa «inammissibile, oltre che improcedibile».

L’ultimo giorno di lavoro per i due dipendenti pubblici si è dunque svolto ieri, perché la scelta di Palazzo Cernezzi è stata quella di provvedere a licenziamenti senza preavviso.

La vicenda dei due “agenti accertatori” non sembra però essere l’unica che scuote in questi ultimi giorni i dipendenti del Comune.

Alcuni controlli, con ogni probabilità legati al medesimo esposto che ha avuto come conseguenza l’intervento della Guardia di finanza e poi i licenziamenti dell’ufficio Anagrafe, sembrano aver portato a puntare l’attenzione su altri dipendenti che potrebbero essere stati coinvolti negli illeciti commessi dai lavoratori licenziati, ma ancora tutti da passare al vaglio delle indagini. Il tutto poco più di due mesi dopo un altro licenziamento di una dipendente, che però con le indagini in corso non ha nulla a che fare.

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