Con il gioco d’azzardo a Como vanno persi 63 milioni l’anno

Il report Dai “gratta & vinci “al lotto, fino alle scommesse online, i comaschi bruciano cifre da capogiro. Cosa dicono i numeri, Comune per Comune. L’esperto: «La grande finanza mondiale è entrata nel business

Como

I soldi che ogni anno i comaschi bruciano nel gioco d’azzardo - un totale di circa 267 milioni di euro - sono così tanti da rendere perfino difficile una valutazione della portata del fenomeno.

Secondo Filippo Torrigiani, da anni consulente della commissione parlamentare antimafia, il volume di denaro giocato, dimostra che «la grande finanza mondiale è entrata nel business dell’azzardo». Torrigiani analizza i dati relativi al gioco d’azzardo fisico e al gioco d’azzardo online in tutto il territorio italiano da molto tempo e rileva una costante crescita delle somme giocate anche vicino a casa nostra (un miliardo e 645 milioni giocati nel 2024 in provincia di Como), al netto delle vincite (un miliardo e 347 milioni) che solo in parte compensano questi grandi flussi di denaro. Di qui l’impietoso calcolo delle perdite, per un totale di 267 milioni. Sono interessi che richiamano grandi investimenti e producono proventi crescenti, anche internazionali e non sempre trasparenti, spiegano gli esperti.

Basti sapere che solo in città buttiamo così via 63 milioni di euro, a tanto ammontano le perdite sommato il gioco fisico, tra ricevitorie e gratta e vinci e gioco online, scommesse via computer e giochini sul cellulare. A Cantù sempre nel 2024 per colpa del gioco sono stati persi 35,6 milioni di euro. A Mariano Comense 9,3 milioni, a Erba le perdite superano gli otto milioni. Per restare ai maggiori Comuni del territorio ad Olgiate Comasco l’anno scorso sono stati così bruciati 7,3 milioni di euro, a Lomazzo i cittadini hanno perso con slot e gratta e vinci 2,3 milioni di euro. Volendo continuare a far di conto a Lurate Caccivio l’anno scorso i cittadini hanno perso in gioco d’azzardo 3,3 milioni di euro, a Fino Mornasco 2,9 milioni.

Questi soldi come ovvio vengono sprecati soltanto da una parte della popolazione, la dipendenza che pure può iniziare nella tarda età adolescenziale nelle statistiche interessa le persone dai 18 ai 74 anni. Dunque l’ammontare della spesa pro capite, mensile, è davvero preoccupante, c’è chi brucia l’intero stipendio oppure tutta la pensione.

Sul tema sono intervenuti più volte diversi importanti attori del territorio locale e nazionale. La Caritas di Como, la stessa Diocesi, hanno cercato di accendere i riflettori sull’azzardo mettendo in guarda famiglie e cittadini e fornendo supporto e aiuto contro una dipendenza pericolosa. Secondo la Federconsumatori il fenomeno impoverisce una fetta significativa della popolazione, lavoratori, uomini di mezza età, ma anche anziani soli. I nuovi strumenti online avvicinano a questo pericolo anche numerosi giovani, l’appello è stato rilanciato dalla Cgil.

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