Con l’auto nel lago di Como, due vite spezzate. La ricostruzione degli eventi: «Forse un guasto»

Viale Geno Morti un uomo di 38 anni e una donna di 45 Il suv ha abbattuto la balaustra al massimo della potenza

Non sarà facile venire a capo del mistero che ancora questa sera, a quasi 24 ore di distanza, avvolge la morte di Tiziana Tozzo, 45 anni, canturina con un passato da impiegata alla Bolton di Cermenate e di Morgan Algeri, 38 anni, bergamasco di Brembate di Sopra, sportivissimo pilota d’aereo con la passione per le motociclette e la palestra, annegati attorno alle 23 di sabato nelle acque di fronte al posteggio in fondo a viale Geno in occasione del loro primo appuntamento.

Le operazioni di recupero dell’auto precipitata nel lago. Video di Andrea Butti

La ricostruzione

L’ipotesi più accreditata, quella a cui lavora la squadra mobile della polizia di Como, è quella di un guasto della Mercedes di Morgan, un suv modello Gls nuovo di pacca che i vigili del fuoco hanno riportato in superficie ieri in tarda mattinata, dopo che attorno alle 4 del mattino i colleghi del nucleo sommozzatori di Torino avevano già recuperato le salme a una profondità di circa 15 metri. Suona tutto assurdo, ma se è vero quel che la sorella di Morgan avrebbe riferito agli investigatori - e cioè che la macchina negli ultimi giorni aveva già dato qualche problema - allora l’incredibile diventa un po’ più credibile, perché questo è più o meno quello che hanno riferito un paio di testimoni, la coppia di amici che l’altra sera ha lanciato l’allarme dopo avere assistito alla scena in diretta: la Mercedes - hanno raccontato - era posteggiata con l’anteriore rivolto verso il lago, a una distanza di tre metri scarsi dalla ringhiera, da cui la separavano il marciapiede e una delle sei panchine di granito disposte lungo tutto l’emiciclo della piazza. Morgan avrebbe messo in moto innescando l’incredibile reazione del veicolo, schizzato in avanti al massimo dei giri e della potenza abbattendo prima la panchina e poi la balaustra, per cadere infine in acqua da una altezza di circa tre metri.

Auto finisce nel lago in fondo a Viale Geno: i soccorritori cercano due persone. Video

Qui non esistono acque basse; questo è un luogo in cui il lago scende a precipizio a una profondità di un trentina di metri. Il punto in cui il veicolo si è inabissato è peraltro vicinissimo a quello in cui da anni giace una riproduzione del Cristo degli abissi, una piccola statua che segna anche un riferimento per i tanti sommozzatori che amano immergersi in queste acque.

La macchina è precipitata sul fondale prima ancora che, intontiti dall’esplosione dei due airbag, Morgan e Tiziana avessero il tempo di reagire, forse persino di capire. Sette, otto minuti più tardi le torce dei primi vigili del fuoco arrivati in viale Geno illuminavano il buio di un lago mai tanto limpido come in questa stagione, e però freddissimo, senza scampo.

Le ricerche

Le prime ricerche le hanno svolte con il gommone utilizzato per il soccorso in acqua, mentre da Torino si attivava il nucleo sommozzatori attrezzato per il recupero in profondità (i nostri vigili del fuoco sono addestrati per il salvataggio in superficie, vale a dire che sono perfettamente in grado di soccorrere imbarcazioni o bagnanti in difficoltà, non però di scendere oltre un certo limite al di sotto della superficie, operazione per le quale serve ben altra attrezzatura); per qualche momento nello stupore generale e alla luce dell’assurdità della ricostruzione di quei primi testimoni si è addirittura pensato a un gesto volontario, deliberato, ipotesi che a qualche ora di distanza è stata definitivamente esclusa.

A questo punto tutto dipenderà dalle perizie tecniche che la Procura disporrà sull’auto finita sotto sequestro e dalle autopsie da disporre sui corpi delle vittime, visto che quantomeno sulla carta resta in piedi anche l’ipotesi di un malore che potrebbe avere fatto perdere i sensi al conducente, inducendolo a premere a fondo sull’acceleratore senza riaversi, e spingendo quindi l’auto a tutta potenza verso il lago. Morgan Algeri era un pilota di linea con una passione feroce per il volo, ma anche per la boxe, per le motociclette (e per la Harley Davidson in particolare), uno che amava anche immergersi con le bombole - magari in acque più accoglienti delle nostre -, un sub esperto. Sembra davvero che lui e Tiziana sabato sera si fossero incontrati per la prima volta, e che fosse stata lei a suggerirgli di trascorrere quella prima loro serata sul lago. Ci si è messo di nuovo il destino, che è spesso atroce e sempre indecifrabile.

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