
Cronaca / Como città
Mercoledì 14 Maggio 2025
Sant’Anna, concorso per infermieri: in palio 40 posti ma arrivano in 24
Sanità Il caso non è nuovo nel Comasco, dove manca il 40% degli infermieri di famiglia e per i reparti l’Asst Lariana è in cerca di altri 80 operatori
Al concorso bandito per individuare quaranta nuovi infermieri, ieri, si sono presentati solo ventiquattro candidati. Il caso non è nuovo nel Comasco, dove manca il 40% degli infermieri di famiglia e per i reparti l’Asst Lariana è in cerca di altri 80 operatori.
Gli ospedali pubblici del territorio fanno fatica ad assumere infermieri, soprattutto quelli da inserire sul territorio. Il servizio di assistenza domiciliare, pur apprezzato dai pazienti, avrebbe bisogno di più infermieri attivi nelle case di comunità. Non a caso ieri al Sant’Anna si sono svolte le prove per selezionare infermieri di famiglia, per 40 posti sono arrivate 39 candidature, i presenti però al mattino erano solo 24. Anche se tutti dovessero superare gli esami il numero non sarebbe sufficiente a coprire tutto il fabbisogno: manca all’appello infatti circa il 40% di questi professionisti. Si tratta di professionalità nuova, in espansione, ma che non sempre fino ad ora ha trovato la giusta collocazione. Seguirà domani un altro concorso per assumere 80 infermieri, per così dire tradizionali, da mettere al lavoro negli ospedali, le candidature pervenute sono state 110.
Un problema complesso
La carenza di questi operatori sanitari è ormai nota da anni e le sedi più periferiche risultano ulteriormente in difficoltà. L’Ordine degli infermieri stima che a Como servirebbero 500 infermieri in più per colmare il vuoto rimasto nei blocchi operatori, nelle Rsa, come pure nei privati accreditati. Per la presidente della Federazione degli ordini e delle professioni infermieristiche, la comasca Barbara Mangiacavalli, «il problema è diventato tanto complesso che coinvolge non soltanto una categoria professionale, ma l’Italia intera».
Serve una cabina di regia con poteri straordinari di tipo politico. Secondo il rapporto Fnopi-Sant’Anna appena pubblicato un infermiere italiano guadagna in media 32.400 euro lordi l’anno, ma in Lombardia sono 32.700: eppure qui si registra il vuoto maggiore rispetto al numero di pazienti da assistere.
Considerando che la media europea delle retribuzioni per queste professioni arriva a 39.800 euro e che in Svizzera la paga supera i 60mila, è evidente come il problema sia sempre più impattante. Gli infermieri al lavoro sul confine attendono da anni un’indennità che li dissuada dal lavorare oltre confine, ma gli aumenti sul rinnovo del contratto sono ancora in una fase di trattativa.
Un altro aspetto del problema è quello di riuscire a trattenere i sanitari in servizio. Sempre secondo il rapporto quasi il 30% degli infermieri pensa di cambiare lavoro e nelle aree ospedaliere fino al 45% valuta di lasciare la professione entro un anno. Tra le principali motivazioni: stipendi inadeguati, mancanza di personale e scarse opportunità di crescita.
Un evento in piazza Grimoldi
Per sabato 17 maggio, in occasione della giornata internazionale dell’infermiere, in piazza Grimoldi dalle 9 alle 16 l’ordine degli infermieri di Como ha organizzato una manifestazione che tocca temi legati alla prevenzione. Verranno effettuati la rilevazione dei parametri vitali, interventi di educazione sanitaria, esercitazioni di primo soccorso e rianimazione, ma anche tanti giochi pensati per la prima infanzia. Alle 12 è previsto un premio speciale per i neo laureati in infermieristica e nel corso magistrale.
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