Condannato, in arresto e pure sospeso dal suo ordine professionale. Ma il commercialista lavorava lo stesso... e così la Finanza gli sequestra tutti i computer

L’inchiesta Sorpreso a contattare i clienti nonostante fosse ai domiciliari per frode fiscale. Blitz dei finanzieri che gli sequestrano anche telefoni e la connessione a internet

Arrestato lo scorso settembre con l’accusa di un’evasione fiscale milionaria, accompagnata anche dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, il commercialista “nullatenente” con studio in centro storico a Como aveva poi ottenuto gli arresti domiciliari. Ritenuti sufficienti per scongiurare il rischio che potesse reiterare il reato ipotizzato a suo carico dalla Procura.

Che abbia commesso nuovi reati difficile a dirsi, ma di certo i finanzieri della compagnia di Olgiate Comasco - che hanno indagato su di lui, coordinati dal pubblico ministero Massimo Astori - ora gli contestano che mentre si trovava in custodia cautelare nella sua villa (peraltro messa sotto sequestro) ha continuato a mantenere i contatti con i clienti e a lavorare. Il tutto non solo a dispetto del divieto imposto dal giudice, ma anche della sospensione cautelare disposta dal consiglio di disciplina dell’Ordine dei Commercialisti della provincia di Como.

Le accuse

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