Cordoba fa gol a Villa Bonomi. Tar e Comune: basta eventi vip

La querelle Troppo rumore e caos, l’ex calciatore dell’Inter fa ricorso e vince. Ordine di Palazzo Cernezzi: stop a matrimoni e party, resti casa vacanza

L’ex campione dell’Inter Ivan Ramiro Cordoba, la moglie Maria Isabel Yepes e i residenti di via Panoramica San Pietro segnano non uno, ma almeno due goal pesanti contro le società che gestiscono Villa Bonomi, diventata da oltre un anno luogo prescelto di eventi mondani e matrimoni vip. E al termine di una battaglia legale iniziata oltre un anno fa, a colpi di ricorsi al Tar e segnalazioni al Comune, ottengono a loro favore una sentenza dei giudici amministrativi che ha obbligato gli uffici di Palazzo Cernezzi a emettre un decreto e un’ingiunzione che dovrebbero porre fine all’organizzazione di eventi nella splendida dimora vista lago.

Di più, perché lo stesso Comune ha deciso di inviare l’intero incartamento anche alla magistratura, per le valutazioni del caso, in considerazione del “mutamento” di fatto della destinazione d’uso della villa, sancito anche da numerose segnalazioni degli agenti di polizia locale.

In realtà il Comune di Como era già intervenuto lo scorso aprile contro la Tree Collection srl, società organizzatrice di eventi presso la dimora di via Panoramica San Pietro, e la Sofist Spa, società proprietaria della villa, per vietare l’utilizzo delle aree pubbliche di Monte Olimpino quale parcheggio auto dedicato agli ospiti dell’immobile e di usare la villa stessa per qualsiasi scopo diverso da quello residenziale. Ingiunzioni rimaste lettera morta visto che, tra fine aprile e inizi luglio, sono stati organizzati lì almeno sette matrimoni, un family dinner, un pool party e una cena con cinquanta ospiti, tutti eventi accertati dalla polizia locale. I residenti nella zona da tempo lamentano: i rumori, che si protraggono fino a tarda ora, causati dalla presenza di centinaia di ospiti agli eventi stessi, ma anche problemi di parcheggio e di viabilità.

Lo scorso mese di marzo il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dai residenti (assistiti dall’avvocato Giovanni Murgia) e ha annullato l’atto con il quale il Comune ha concluso il procedimento avviato nel giugno 2022 con un ordine di conformazione attività per Villa Bonomi. In realtà i giudici amministrativi hanno sancito che quell’atto era inammissibile, dando incarico al Comune di accertare l’effettiva natura ricettiva della villa.

Ma nel provvedimento il Tar precisa anche che «dall’esame della documentazione risulta anche l’idoneità ad ospitare fino a 400 persone e ad accogliere fino a 160 persone per la ristorazione.Si tratta con evidenza di servizi che non sono strumentali o complementari alla locazione breve, ma che assumono carattere principale in quanto notevolmente sproporzionati rispetto alle esigenze residenziali connesse alla locazione di 11 alloggi». E sottolinea come «quel profilo è rilevante anche con riferimento alle immissioni di rumore, in quanto una cosa è lo svolgimento di feste di compleanno tra i conduttori degli immobili ed un numero di persone proporzionato allo spazio dell’appartamento, altra cosa è lo svolgimento di matrimoni ed altre attività che, per il numero di persone che attirano e la tipologia di servizi che richiedono, comportano ben altri spazi ed aree standard per cui la locazione diventa strumentale allo svolgimento di tali attività e non viceversa».

I divieti

Alla luce del provvedimento del Tar, il dirigente del settore Spuap Giuseppe Ruffo ha firmato un’ingiunzione di ripristino dei luoghi di Villa Bonomi e soprattutto un ordine con il «divieto immediato di prosecuzione di ogni attività finalizzata all’uso turistico extralaberghiero con svolgimento di eventi» e il «divieto di fornire» agli ospiti di Villa Bonomi «ogni diverso servizio che esula dalla locazione privata turistica breve, in un immobile ad uso esclusivamente residenziale». Provvedimento che sarà ora inviato anche all’autorità giudiziaria e agli organi di polizia «per vigilare sull’osservanza del provvedimento».

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