Coronavirus e “zona rossa”
«Ci si può spostare
solo per lavorare
e per motivi seri»

Vietati matrimoni, funerali senza congiunti, Bar e ristoranti con servizio al tavolo chiudono alle 18

Come cambia la nostra vita ora che siamo tutti finiti in “zona rossa”? Il decreto del presidente del consiglio dei ministri lascia spazio a praterie di interpretazione, tanto che - ieri mattina - il prefetto di Como ha organizzato un summit urgente con i sindaci dei principali comuni e i rappresentanti delle forze di polizia. Incontro che, però, non ha potuto far luce sui tanti dubbi sorti dopo il provvedimento del governo.

In attesa di una circolare interpretativa più precisa, ecco le indicazioni fornite dalla Prefettura di Como.

Come muoversi

Detto che la raccomandazione per tutti è quella di restare a casa il più possibile, gli spostamenti all’interno della regione e all’esterno sono consentiti solo per motivi di lavoro (non servono moduli particolari, basta un’autocertificazione), per motivi di salute e per esigenze di comprovata serietà. Il trasporto merci è consentito senza limitazioni.

Rispetto al provvedimento precedentemente in vigore, l’attuale decreto è molto più restrittivo per quanto riguarda i locali pubblici. Se prima dovevano chiudere a partire dalle 18 pub e bar, ora il provvedimento riguarda anche i ristoranti e più in generale i locali pubblici con servizio al tavolo. Prima delle 18 va garantita la distanza di sicurezza di almeno un metro tra i clienti. Resteranno operativi soltanto i servizi di asporto, consegne a domicilio, gelaterie ma senza stazionamenti al bancone.

Le bancarelle del mercato - non quello alimentare - che a Como sabato scorso era non solo funzionante ma anche affollatissimo, a dispetto delle raccomandazioni, sono consentiti solo se rispettano le regole, altrimenti i sindaci devono provvedere alla chiusura con un’ordinanza ad hoc.

Sono confermate - com’è noto - la chiusura di tutte le scuole, non più fino al 15 marzo bensì fino ad almeno il 3 aprile prossimo, e la chiusura delle chiese in occasione delle messe e delle funzioni religiose.

Niente matrimoni e funerali

Matrimoni vietati: non ci si potrà sposare almeno fino al 3 aprile prossimo. Non solo: anche i funerali sono vietati, l’indicazione è che il prete provveda a una benedizione a casa del defunto, mentre la sepoltura dovrà essere fatta senza la presenza di alcun parente.

Restano chiuse le biblioteca. Lo stesso vale per i cinema, per i musei e per i teatri, le piscine, le palestre. Vietati gli eventi sportivi - salvo quelli per professionisti che però devono essere svolti a porte chiuse - così come le manifestazioni e i convegni in genere.

Chiuso il centro diurno per anziani, mentre resta aperto quello per i disabili. Sul fronte delle attività commerciali, chiusi nel weekend i negozi non alimentari dei centri commerciali. Aperti supermercati e mercati alimentari. Aperti i parrucchieri e gli estetisti ma con l’obbligo per i dipendenti di usare mascherine e protezioni.

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