Coronavirus: tregua in ospedale
Il Valduce riapre i primi ambulatori

Como: in via Dante si prepara già la fase 2 con la progressiva ripresa delle visite specialistiche. Tanta cautela. Guidotti: «Per ora un paziente all’ora»

Il Valduce passa alla fase due e, con cautela, riapre alle visite. Negli ambulatori solo un paziente all’ora, smantellati i letti aggiuntivi della terapia intensiva.

L’ospedale di via Dante si prepara a voltare pagina detto che la lenta ripartenza dovrà comunque convivere con l’emergenza covid. In sunto, ricordato che le urgenze non si sono mai fermate, da questa settimana ripartono gli ambulatori, per le visite e gli esami giudicati non più rinviabili.

Il Valduce sta iniziando a contattare telefonicamente i pazienti per valutare le condizioni e il quadro e inserire dove serve quando è possibile gli appuntamenti nelle prossime settimane. Non fosse utile, magari perché la persona interessata è a rischio ed è molto anziana, è preferibile attendere ancora. All’arrivo dei pazienti verrà controllata a tutti la temperatura all’ingresso. È necessario da subito mettere in atto un protocollo rigido per i dispositivi di sicurezza e il distanziamento sociale. Nello spazio e anche nel tempo. Verrà visitata una sola persona all’ora. In genere le visite erano fissate ogni venti minuti circa.

Pronto soccorso sdoppiato

Riparte anche la chirurgia e l’area medica programmata, con un tampone preventivo ove è necessario stabilire la positività o meno al virus. Non cambia in pronto soccorso lo sdoppiamento delle aree, da un lato i pazienti covid e dall’altro, in sicurezza, i restanti cittadini.

Restano i letti specifici in terapia intensiva e i due piani attivi di degenza internistica e pneumologica con circa 50 letti ad uso esclusivo con percorsi interni dedicati, ascensori compresi. Ma al Valduce negli ultimi giorni la terapia intensiva si sta svuotando dei malati più gravi da coronavirus. «Data la diminuita pressione del grado di emergenza covid – si legge in un documento ospedaliero - a livello nazionale e regionale, salvo ulteriori variazioni della situazione si procederà allo smantellamento dei posti letto di terapia intensiva allestiti presso la sala operatoria del secondo piano».

La disponibilità di letti per la terapia intensiva al Valduce nei giorni peggiori dell’epidemia era raddoppiata. Ora torna ai nove canonici letti di cui a ieri quattro erano occupati. Il Valduce ha conteggiato 500 pazienti covid trattati in totale dall’inizio dell’emergenza, sempre ieri in ospedale erano presenti 50 positivi o sospetti coronavirus. Un altro reparto servirà a liberare progressivamente l’ospedale così da rimettere in moto la chirurgia e le procedure invasive. Per queste procedure è stato predisposto l’uso della camera singola. L’attività chirurgica per interventi elettivi riprenderà da oggi con una seduta al giorno secondo la programmazione del dipartimento. «Dobbiamo tornare a curarci anche delle altre malattie – commenta il primario di medicina interna e di neurologia Mario Guidotti – cercando di adattarci al meglio alla situazione sempre garantendo la massima sicurezza. Il ricevimento di un paziente all’ora è teso a garantire le distanze sociali anche in ospedale, dobbiamo evitare gli assembramenti. Anche nelle sale d’attesa: un paziente in visita e uno in coda».

L’attività oncologica

Così il Valduce potrà svolgere circa un terzo delle visite che erogava a gennaio, prima dell’epidemia. Riaprono gli ambulatori di tutte le specialità, ginecologia, gastroenterologia, eccetera, non gli screening procrastinabili. L’attività oncologica non si è mai fermata del tutto, ma ora scaglionati i pazienti torneranno per le visite dalle 8 alle 16. Se a gennaio l’oncologia del Valduce seguiva circa 50 pazienti al giorno durante l’emergenza covid comprese le chemioterapie il numero è sceso a 30. La speranza degli oncologi è tornare a regime superata l’estate. (Sergio Baccilieri)

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