Costretta ad abortire, denuncia il suo sfruttatore. Lui arrestato

L’inchiesta In ospedale la donna ha trovato la forza di raccontare i maltrattamenti

È stato arrestato dalla polizia di Como, sottoposto ad un fermo in quanto indiziato di reato per le ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione e maltrattamenti. Fermo tramutato in misura cautelare in carcere che è ancora in essere. Una attività di indagine che – nonostante la notizia sia trapelata solo ieri – aveva portato in carcere nei giorni scorsi un albanese di 28 anni, Jurgen Velaj, finito con l’essere coinvolto in una storia fortemente drammatica con vittima una ragazza connazionale di 25 anni.

A fare emergere l’indagine è stata una visita fatta dalla vittima lo scorso mese di maggio all’ospedale Sant’Anna. La giovane si era presentata per abortire. Era nato, in quelle ore delicate, un confronto con i medici della struttura cui la giovane aveva riferita di essere vessata e maltrattata da un uomo che la picchiava e ne sfruttava l’attività di prostituzione.

La vittima era così finita di fronte ad un assistente sociale, che a sua volta aveva ascoltato quanto accaduto per poi riferire tutto agli agenti della Questura di Como. Era nata in quei giorni, che come detto risalgono a maggio, l’indagine della procura di Como – pm Alessandra Bellù – che si è conclusa, almeno per la prima parte, con un fermo avvenuto nei giorni scorsi.

Il fermo è stato eseguito sulla base di un presunto pericolo di fuga ed è stato poi stato convertito in una misura cautelare. Da quanto è stato possibile ricostruire, i due – la vittima e il suo presunto aguzzino – si erano incontrati per strada e si erano accordati per una attività di protezione che l’uomo avrebbe portato avanti in favore della donna, con però la divisione degli introiti. La realtà era stata però diversa.

Il ventottenne avrebbe infatti presto iniziato a tenere tutti i guadagni per lui, a non dividere nulla con la giovane, picchiandola e vessandola in ogni modo. Mesi di angherie portati alla luce da quel ricovero all’ospedale Sant’Anna dove si era recata per abortire. Davanti ai medici e all’assistente sociale, la ragazza non aveva saputo trattenere quello che da tempo covava dentro, iniziando un racconto che è stato poi raccolto dai medici, dall’assistente sociale, dagli agenti della polizia ed infine dal pubblico ministero che ha chiesto il fermo per il suo presunto aguzzino.

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