Covid, a Como il rischio è fra i più bassi

Il progetto “Data4Covid” quantifica il pericolo coronavirus sulla base degli incontri settimanali. In città le probabilità sono del 2,1%. Buone notizie dagli ospedali, in cui il numero dei ricoveri è ancora in calo

Se a Como nell’ultima settimana hai incontrato 20 persone hai il 2,1% di essere venuto a contatto con il virus. E nel frattempo il contagio frena in città ma non in Lombardia, mentre calano ancora i ricoveri.

Data4Covid, un progetto internazionale non profit, offre online un’analisi approfondita dell’andamento dell’epidemia. Il focus è in generale su tutto il mondo, ma ci sono delle sezioni dedicate in particolare a Italia, Svizzera, Francia e Usa basate sui quanto pubblicato da ministeri, quotidiani e protezioni civili. I numeri e le curve riguardano anche città e province.

Da Vercelli a Ragusa

A Como fino a venerdì si contavano 4.242 casi totali. C’è la velocità della diffusione del contagio data ormai in totale raffreddamento e con il grafico che invece saliva in fretta tra marzo e aprile. Uno degli indicatori statistici più interessanti riguarda la probabilità di incontrare il virus, fatto il calcolo di quante persone abbiamo salutato dal vivo nella settimana appena trascorsa. Como con il 2,1% è al momento nella media nazionale, ferma a 2,2 possibilità su cento.

In cima alla classifica dei territori più a rischio, sempre stando ai 20 incontri settimanali, c’è Vercelli (9,4%), Treviso (9,2%), Mantova (8,5%), poi Ragusa all’8 e Savona al 7, per scendere vicino al 5 tra Reggio Emilia e Piacenza. Nel panorama italiano la Lombardia non è in allarme, ecco le percentuali di rischio a Brescia 2,7%, Bergamo 2,6, Milano 2,1, Lecco,1,9, Sondrio 1,6% e Varese 1,4%.

Comunque sia chi ha molta paura sappia che incontrate solo 5 persone in una settimana la possibilità di essere stati vicini al Covid a Como crolla allo 0,5%. Certo un po’ di socialità non guasta. A proposito, sempre secondo Data4Covid se in un’azienda a Como sono al lavoro 80 persone la prossima settimana è possibile che ci saranno dei dipendenti infetti per 1,9% delle probabilità. La media italiana è all’1,7%, anche in questo caso siamo a metà classifica. Con 30 collaboratori il rischio aziendale a Como è allo 0,7%. Se in presenza invece ci sono 200 lavoratori il rischio sale al 4,8%. Infine se in bottega o nella piccola impresa ci sono 5 impiegati allora sempre a Como il pericolo che ci siano dei positivi è allo 0,1%. Vengono poi analizzati dal sito gli andamenti dei decessi e del lavoro nelle terapie intensive.

In Ticino numeri peggiori

Uno sguardo alla vicina Svizzera. Il Canton Ticino conta 3500 casi. Chi tra Chiasso, Mendrisio e Lugano ha trascorso del tempo con 20 persone negli ultimi sette giorni allora nel 4,7% dei casi avrà incontrato il virus. Il rischio potenziale per le piccole aziende con 5 operatori è alto, al 4,9% nelle micro imprese ticinesi, spaventoso per le realtà grandi e gigantesche. Nel frattempo ieri a Como si sono registrati solo 4 nuovi casi positivi, meno rispetto ai giorni scorsi con il rientro dalle vacanze all’estero. In Lombardia però il contagio non rallenta con 13mila tamponi effettuati, ma non ci sono decessi e sono tre in meno i pazienti nelle intensive e salgono di 103 unità guariti e dimessi. «L’aumento progressivo dei casi positivi in Lombardia registrato negli ultimi giorni - spiega l’assessore regionale al Welfare - è determinato dalle analisi effettuate a seguito del rientro dai Paesi a rischio. Oggi sono 60 sui 185 casi registrati».
S. Bac.

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