Covid, tornano a crescere i morti
Venti in un solo giorno nel Comasco

Già 580 comaschi uccisi dal virus da ottobre. L’età media delle vittime nella nostra provincia è pari a 83 anni. Scende il numero dei ricoverati

ornano purtroppo a crescere i decessi nel Comasco. Ieri il nostro territorio per colpa del virus ha registrato altri venti lutti, dopo alcuni giorni di relativo calo anche del dato più triste. La curva dalla seconda ondata sembrava essersi finalmente abbassata, dopo aver vissuto un fine novembre tragico, e, invece, c’è stato un nuovo aumento.

Guardando alle ultime due settimane l’esatta media delle persone decedute per contagio nel Comasco al giorno segna 19,2 lutti, se si comprende il periodo precedente, a partire dal 20 novembre, il dato supera i 20 decessi, più precisamente 20,2.

Le persone che nella seconda ondata, tra ottobre e novembre, hanno perso la vita nel Comasco a causa del maledetto virus sono salite così a 580. Dall’inizio della pandemia i deceduti sul Lario sono 1251, di cui 188 soltanto in città.

Delle venti persone che non hanno superato la malattia, ieri, due abitavano nella capoluogo. In 12 avevano più di 75 anni, cinque i pazienti che avevano tra i 65 e i 74 e 3 tra i 50 e i 64.

Sono 43, registrati sempre nella giornata di ieri, i lutti a Milano e 27 a Varese. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto superiore di Sanità al 2 dicembre il 39,9% dei decessi per Covid dall’inizio della pandemia è concentrato in Lombardia, 22.252 in totale. L’età media è di 80 anni, solo il 3% dei cittadini che non hanno superato il male non aveva altre patologie e solo l’1% aveva meno di 50 anni.

Sono dati che riflettono l’andamento territoriale, sebbene la media dell’età nel Comasco nella seconda ondata sia superiore, 83 anni, contro gli 81 della prima ondata. L’età media dei deceduti è di trent’anni più alta rispetto all’età media dei contagiati. All’incirca nove morti comaschi su dieci avevano più di 75 anni. A livello nazionale le donne risultano meno colpite, con una percentuale pari al 42,3%.

Il numero medio di patologie pregresse delle persone cadute per colpa del virus è pari a 3,6. Le più diffuse sono in ordine ipertensione arteriosa (66%), diabete mellito (29,2%), cardiopatia ischemica (27,8%), fibrillazione atriale (24,2%), demenza (23,1%), insufficienza renale (21,1%), broncopneumopatia cronica (17,3%), poi cancro (17%) e scompenso cardiaco (16,3%).

L’insufficienza respiratoria è la principale complicanza del Covid (94,1%), poi il danno renale (23,6%), le sovrainfezione (19,3%) e il danno miocardico (10,8%).

Tornando al bollettino del virus relativo alla giornata di ieri, i contagi a Como sono stati 43. Nonostante il secondo lockdown i casi non si azzerano (anche se sono diminuiti molto) e i positivi individuati a livello regionale sono stati 1.656 a fronte però di un numero basso di tamponi analizzati, 16.276. Il tasso di positività lombardo è al 10,1%.

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