Crescono i ricoveri
E al Valduce riapre il reparto Covid

Cinque i pazienti ricoverati in via Dante. Al Sant’Anna ce ne sono 21, nove a Mariano Comense. Preoccupano i malati che si “positivizzano” in corsia

Il Valduce, di fatto, ha riaperto il reparto Covid. A inizio luglio l’ospedale di via Dante Alighieri aveva un solo paziente ricoverato e positivo, fermo peraltro da settimane in attesa di un tampone finalmente negativo.

Durante l’estate il Valduce non ha più curato malati infetti da Covid, pur garantendo gli spazi utili per fronteggiare il ritorno eventuale dell’epidemia. Da agosto poi la gestione dei casi positivi per il territorio comasco è stata concentrata tutta al Sant’Anna. Sono disposizioni regionali che identificano un ospedale centrale di riferimento per ciascuna provincia o città.

Da via Dante a Mariano Comense

«Ormai però il nostro reparto “primo B” è tornato ad essere solo per i Covid a tutti gli effetti - spiega il direttore sanitario del Valduce Claudio Zanon – ci sono al momento cinque ricoverati con un massimo di 31 posti letto. Sono malati che hanno bisogno di cura e non sono gravissimi. La necessità di allestire un reparto c’è. Perché diversi pazienti, in arrivo dal pronto soccorso o ricoverati per altre ragioni, diventano positivi. È successo qui come pure a villa Beretta. E perché ci è capitato che, chiesto il trasferimento di un paziente Covid al Sant’’Anna, il reparto di malattie infettive fosse al completo».

Il 23 settembre, occupati tutti e 15 i letti del reparto di malattie infettive usato per i Covid, il Sant’Anna ha riaperto a Mariano Comense un reparto per i casi positivi più lievi come prima dell’estate. Venerdì inoltre il reparto di chirurgia 3 di San Fermo ha messo a disposizione altri 10 letti. Al momento ci sono 14 casi Covid in cura nelle malattie infettive, 7 nella chirurgia e altri 9 sono ricoverati a Mariano. Sommati ai ricoverati del Valduce arriviamo a 35 pazienti.

All’inizio di settembre i pazienti Covid ricoverati nel comasco erano 12 in totale. L’ultima settimana di agosto erano 8. «L’aumento c’è, ma la situazione per ora non è minimamente paragonabile a quella di marzo – dice ancora Zanon – né per numeri, né per sintomi. Questo non vuol dire che non dobbiamo preparare le nostre armi di difesa e che possiamo al contrario mollare. L’attenzione deve restare altissima». Anche il Valduce ha bloccato, salvo permessi, le visite dei parenti. Questo per evitare che il contagio corra ancora all’interno dell’ospedale. Succede però che alcuni pazienti si siano rivelati positivi in un secondo momento e ormai ricoverati siano stati assistiti dagli operatori. Non a caso due medici e due infermieri sono in isolamento domiciliare perché riscontrati positivi.

Gli ultimi dati

«Noi facciamo sempre a tutti il tampone prima di ricoverare – spiega Zanon – e il nostro personale indossa la mascherina ffp2 negli spazi dove sono presenti pazienti positivi. Nei reparti puliti però ci serviamo delle normali mascherine chirurgiche. I sanitari contagiati comunque è più probabile che abbiano contratto il virus fuori, in ambienti familiari o comunque extra ospedalieri». Nel frattempo il contagio con un numero di tamponi ridotto cresce, 696 casi in Lombardia per 13.934 tamponi. Sabato erano 23mila tamponi e domenica 15mila sempre per oltre mille casi infetti. A Como i nuovi positivi individuati ieri sono 26, di questi 17 hanno meno di 49 anni. Il trend segna stabilmente nel Comasco tra i 34 e i 45 nuovi casi al giorno. Dei tre decessi segnalati dal bollettino regionale uno è comasco.

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