Da mago della finanza a cameriere in un crotto: «Mi pagano in sorrisi»

La storia La decisione di un trader di cambiare vita: «È importante come viviamo e non cosa viviamo»

«Restare in contatto con quello che la realtà ci offre, capire che è importante come viviamo e non cosa viviamo e ricordarci che non si raggiunge mai nulla, ma ci si riscopre sempre». Anche dopo aver salutato una vita professionale in banca, come trader finanziario a Lussemburgo, in Germania, nel principato di Monaco e aver dato un taglio netto alle proprie esigenze materiali dedicandosi allo studio e a servire ai tavoli, Massimo Cerutti, 59 anni, trascorre da sempre la settimana di Ferragosto ai Monti di Gottro (Comune di Carlazzo), al crotto Mirabel, e quest’anno facendo anche il cameriere. Serve polenta “uncia”, ma non per guadagnare «mi pagano in sorrisi», dice, piuttosto «per la gioia di mettersi al servizio, per qualche giorno, di persone che consideri la tua famiglia e i tuoi amici e, quindi, per vivere».

La storia di Massimo parte da Como, attraversa l’Europa - forte di una buona carriera, di una bella famiglia con moglie e due figli che adora - poi un giorno incontra la meditazione, per “colpa” di un collega «che si era licenziato dopo aver intrapreso la pratica della meditazione trascendentale» e si lascia inghiottire «dal desiderio irrinunciabile di approfondire quella pratica. La decisione del mio collega – racconta con un sorriso sereno – mi aveva impressionato, era una persona che ammiravo molto e da allora, io che sono pragmatico e realista, sprofondo immediatamente in una dimensione di pace interiore».

Ma non finisce qui, anzi, tutto inizia da qui perché Massimo decide di «andare 10 giorni in India, da solo, in un ashram, aggregandomi a un gruppo di una missione che c’è anche in Italia. Quell’esperienza mi rivolta come un calzino, l’interiorità diventa realtà e l’esteriorità diventa illusione». Da quel momento sono passati 29 anni, ma solo tre anni fa Massimo è riuscito a fare quel salto di qualità nella sua vita che sapeva necessario, ma difficile. «Fino a tre anni fa ho lavorato come trader. Partito da Milano avevo avuto incarichi in Lussemburgo, in Germania e poi nel Principato di Monaco dove abito ancora oggi, ma dopo l’esperienza della meditazione svolgevo quel lavoro con grosse difficoltà per l’immersione in questa doppia polarità, lavoro in banca e cambiamento della mia interiorità. Per molto tempo mi sono tenuto saldo alle convinzioni che avevo da quando ero trentenne, poi a poco a poco, in tanti anni ho cambiato paradigma, ma è stato ed è un lavoro lungo e continuo cercando di non farsi sopraffare dalle convenzioni, dalle credenze e dai riferimenti. Tutti, soprattutto nel nostro mondo occidentale, aderiamo al paradigma egotico che però è una forma di cecità. Quando l’ho scoperto, anche la mia presenza è cambiata totalmente. Sono restato per tanti anni fedele, per responsabilità, al modello della performance, dell’obiettivo da raggiungere, ma interiormente non ci credevo più e questo traspariva. Diventavo una persona più disposta all’ascolto, alla gentilezza, finché l’esigenza di posizionarmi in un modello più coerente a quello che sentivo mi ha fatto lasciare il lavoro. Ed eccomi qua. Vivevo in 200 metri quadri a Monaco, ora in un monolocale, ho lasciato alla mia famiglia molti dei miei guadagni e mi sono reso conto che tanto di quello che avevo era superfluo. Io non sono contro il benessere, ma contro l’attaccamento al benessere».

La domanda è scontata: adesso cosa fa? Altro sorriso: «Sto studiando al Centro di Ecoantropologia applicata, che corrisponde alla formazione in Gestalt Therapie che c’è anche in Italia, per diventare psicoterapeuta con particolare attenzione alla spiritualità laica. Vorrei lavorare vicino a Monaco. Ho pensato di aprire la mia attività ai Monti di Gottro, un posto che mi dà pace interiore, poi sono arrivati due nipotini, un terzo è in arrivo. E ancora una volta è cambiato tutto».

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