Da Roma doccia fredda sui Taxi.Niente licenze veloci per Como

Trasporti Permessi solo per capoluoghi di regione o zone con aeroporti. Sfuma la possibilità di avere otto auto in più per far fronte alle carenze

Taxi, niente aumento del 20% delle licenze. La Camera ha dato il via libera al decreto presentato ad agosto che offre la possibilità ai Comuni di aumentare più rapidamente una quota delle licenze taxi tagliando le più lunghe procedure burocratiche. La nostra città, nel corso dell’estate, sperava di poter beneficiare di questa misura sostenuta dal Ministero del Made in Italy e dal Ministero dei Trasporti, ma nella legge sono stati inseriti solo «i Comuni capoluoghi di regione, sede di aeroporti e le città metropolitane». Quindi Como è esclusa. E l’aumento del 20% nella nostra città (tradotto: otto auto in più, visto che da decenni qui viaggiano solo 45 taxi è sfumato.

Un iter in salita

È però prevista, letto il decreto, la possibilità in via sperimentale di riconoscere licenze a carattere temporaneo, in misura proporzionale alle esigenze degli utenti. Una misura «per fronteggiare lo straordinario incremento della domanda legate a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale».

Questi permessi valgono per massimo per un periodo di dodici mesi e possono essere rilasciati «esclusivamente in favore dei soggetti già titolari di licenze». Quindi bisognerà di nuovo discuterne con i tassisti, affinché gestiscano in proprio più auto bianche oppure le affidino «anche a titolo oneroso» ad altri colleghi.

«Non è semplice – commenta Alberto Tabacco, referente tassisti Cna Lario Brianza – sarebbe un investimento a tempo determinato. Esiste già la possibilità, pur con la stessa auto, di far guidare altri colleghi o parenti per aumentare il numero di ore di servizio. Con la mia macchina per esempio lavoriamo in tre». Non è la svolta attesa sul sistema taxi, molto carenti a Como rispetto al numero di turisti stranieri che giungono sul lago. La città e più in generale il lago hanno bisogno di un supporto alla rete dei mezzi pubblici che non di rado non offre collegamenti rapidi ed efficienti. A maggior ragione dopo una certa ora.

Il nuovo regolamento

Di conseguenza il Comune deve proseguire nell’iter tradizionale per arrivare al riconoscimento di un numero aggiuntivo di licenze taxi. L’amministrazione comunale sta costruendo, a tal proposito, un nuovo regolamento, già presentato all’Autorità dei trasporti. Quest’ultimo, ad agosto, aveva letto la prima versione predisposta da Palazzo Cernezzi e aveva mosso delle significative osservazioni, a cui il Comune si dovrà ora adeguare. Per riuscirci l’amministrazione comunale ha dato mandato ad una società esterna, con sede a Monza, non avendo al suo interno le competenze necessarie alla luce della materia complessa.

Il testo definitivo del nuovo regolamento, senza un ulteriore passaggio con l’Autorità dei trasporti, dovrà essere approvato in consiglio comunale. Ma ancora non si conosce la data di quando approderà in aula.

© RIPRODUZIONE RISERVATA