Dal posto in banca alla scuola: «La passione? Conta più dei soldi»

La storia Prima il lavoro a stretto contatto con l’economia, nella direzione generale di Unicredit, poi una cattedra di Diritto ed Economia: il percorso del comasco Alessandro Badalamenti

Dalla direzione generale dell’Unicredit alla cattedra di Diritto ed Economia all’Istituto Magistri Cumacini.

È la storia di Alessandro Badalamenti, 35 anni, comasco, che lo scorso primo settembre ha deciso di cambiare vita, dimettendosi dalla banca e dalle mansioni importanti che stava svolgendo con successo per inseguire la sua passione per l’insegnamento.

Giovio e Insubria

Una scelta sicuramente inusuale al giorno d’oggi, che a detta dello stesso Badalamenti risponde ad una volontà che nasce sin da quando era studente: «Sono nato e cresciuto a Como, frequentando prima il liceo Giovio e poi l’università Insubria sempre in città, prima di acquisire il diploma di specializzazione biennale per le professioni legali. Per questo l’attaccamento al territorio ha contribuito nella mia scelta. Una decisione naturale che speravo potesse concretizzarsi già da tempo: ho dovuto attendere la possibilità del concorso e fortunatamente è andata bene».

Circa un anno fa infatti, il giovane aveva deciso di partecipare al concorso ordinario avviato con il bando n. 499 del 2020, svolgendo le prove scritte e orali nel novembre 2022. A giugno 2023 i risultati lo premiavano con il massimo dei voti, tanto da aver la facoltà di scegliere come sede proprio l’istituto Magistri Cumacini di Como. Nel mese di luglio, le dimissioni dai piani alti del Palazzo di piazza Gae Aulenti dove nel corso degli ultimi tre anni è arrivato a svolgere il ruolo di membro dello staff del presidente della Banca, l’ex ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan.

«Ho studiato per anni, di sera, di notte e nei fine settimana per sostenere gli esami di integrazione necessari per potersi presentare al concorso. La banca è rimasta stupita della mia scelta, dato che generalmente non ci si aspetta che uno prenda una decisione destinata a far diminuire le proprie entrate. Tuttavia credo che il lavoro del docente non debba essere inteso come un ripiego, anzi, dovremmo restituirgli un ruolo di prestigio nella società, come in passato. Da studente sono stato fortunato ad aver incontrato professori di grande spessore umano, su tutti Luigi Picchi, docente di Latino al liceo Giovio, da cui ho imparato moltissimo. Io insegnerò Diritto ed Economia, materie che sono presenti nella vita di tutti i giorni, quindi cercherò di insistere sui collegamenti con la realtà concreta per generare altrettanta passione nei ragazzi».

Per Alessandro Badalamenti, dunque, si tratterà di un nuovo inizio nella scuola pubblica italiana, seppur il mestiere dell’insegnante fosse già diffuso in famiglia.

Vita familiare

Anche la moglie Elvira infatti, da diversi anni è professoressa di lingua spagnola all’istituto Pessina di Como.

«Sono felice che le persone a me più vicine abbiano appoggiato fin da subito la mia decisione. Sul mondo della scuola non ho né pregiudizi né preconcetti. Spero semplicemente di fare del mio meglio, come sempre ho cercato di fare nella vita, e non vedo l’ora di mettermi alla prova. Sono consapevole del fatto che la mia storia possa far storcere il naso a molte persone, ma penso sia la dimostrazione che inseguire le proprie passioni non sia mai sbagliato, anche se il cammino è tortuoso e devono essere fatti tanti sacrifici».

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