Derubano un pensionato al bancomat: smascherati grazie alla tecnologia

Camerlata L’uomo la donna denunciati grazie al sistema di riconoscimento facciale “Sari” - Erano riusciti a sottrarre all’anziano 2mila euro in contanti ricorrendo a un vecchio trucco

Quando l’anziano di Camerlata, 87 anni, si è avvicinato allo sportello Bancomat della filiale della propria banca affacciata sulla piazza, accanto a lui si è messo a prelevare un altro uomo e dietro si è formata una piccola coda di “clienti” dell’istituto di credito in attesa del loro turno. Tutto però era stato pianificato con l’intento di derubare la vittima con un metodo che sta prendendo molto piede e che ha portato, in questi mesi, a raccogliere diverse segnalazioni finite sul tavolo delle forze dell’ordine.

Identificati con la telecamera

Mentre l’anziano, infatti, chiedeva al Bancomat la cifra da prelevare, con il successivo caratteristico rumore del conteggio delle banconote e con il suono metallico dell’apertura dello sportellino per far prelevare i contanti, alle spalle del signore gli uomini che erano in coda l’hanno toccato sulla spalla, indicando per terra una banconota da 20 euro che era appena caduta. L’anziano, distratto dal malvivente, si è quindi preoccupato di recuperare quell’unica banconota non accorgendosi che nel frattempo, dallo sportello bancomat accanto al suo, il finto cliente aveva abbandonato la propria postazione per prelevare lui i contanti. Non una cifra piccola, ma quantificata in seguito – in una apposita denuncia querela che la vittima ha presentato ai carabinieri della stazione di Rebbio – in 2 mila euro.

Da questa segnalazione, per un fatto che risale all’8 gennaio di quest’anno, sono però partite le indagini che hanno permesso ai carabinieri di Rebbio, con il sopporto del Reparto operativo della Compagnia di Como, di risalire ai responsabili che sono stati denunciati a piede libero per il furto. Nei guai sono così finiti due cubani – una donna e un uomo, entrambi senza fissa dimora, di 33 anni (lui) e 32 anni (lei) – e due peruviani rispettivamente di 40 e 42 anni, pure loro senza fissa dimora.

Fondamentale per risalire alla loro identità sono state le telecamere del sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito che, una volta nelle mani dei militari, grazie all’utilizzo del sempre più diffuso sistema “Sari” si riconoscimento facciale, hanno permesso di risalire ad un primo nominativo che era compreso nelle banche dati delle forze di polizia. Il lavoro è poi proseguito risalendo all’auto utilizzata dai quattro complici per allontanarsi, che incrociata con i cellulari dei sospettati ha permesso di riscontrare la loro presenza sul posto e infine di chiudere il cerchio loro attorno, con la denuncia a piede libero per furto che è finita sul tavolo della procura.

Una tecnica ricorrente

Come detto, il sistema utilizzato a Camerlata è sempre più diffuso anche nella nostra città, con diverse segnalazioni che sono giunte nelle scorse settimane sempre per furti avvenuti utilizzando la stessa tecnica del tocco sulla spalla che distrarre il cliente permettendo al complice accanto di rubare quanto appena prelevato dallo sportello Bancomat.

Nel caso di Camerlata, tuttavia, le telecamere hanno permesso ai carabinieri di scrivere una storia diversa e a lieto fine a questa ennesima storia di abuso nei confronti di una persona anziana.

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