Dibattito sul futuro della città: «Como senza visione: sta dimenticando scuole e spazi aggregativi»

Via Diaz Confronto tra destra e sinistra con l’associazione civica Nova Como. Al centro gli spazi che mancano in città. Falanga: «Non è un problema di soldi»

Como

«Una città miope, senza visione del futuro, che esclude le voci dei suoi cittadini e li maltratta». Con queste parole Vincenzo F alanga, presidente dell’associazione Nova Como, si è rivolto ieri pomeriggio a esponenti della destra e della sinistra comasca chiamati allo spazio Diaz per parlare di scuole in chiusura, mancanza di spazi aggregativi, associazioni sportive e futuro della città. Una critica, in buona sostanza, ad ampio raggio all’attuale amministrazione. «Che non ha problemi di soldi - ha rimarcato Falanga - Ci sono più di 100 milioni di avanzo libero facendo una statistica degli ultimi cinque rendiconti. Ma mancano gli spazi perché non c’è programmazione».

«Dialogo con i cittadini assente»

«La mia scuola è il posto in cui so muovermi e fare le cose». Teresa Minniti, vice presidente di Nova Como, ha aperto il dibattito che ha visto come protagonisti il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, l’ex assessore Lorenzo Spallino, il coordinatore provinciale di FdI Stefano Molinari e l’ex assessore Marco Galli, citando una delle lettere scritte dai bambini dell’asilo di via Volta e della scuola primaria di via Perti, che rientrano nel piano di chiusure predisposto dalla giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese. Il tema delle chiusure di scuole è stato ripercorso fin dall’inizio della vicenda con il contributo del consigliere regionale Orsenigo che ha portato il tema in commissione in Lombardia, con il contributo degli altri consiglieri del territorio. «La normativa prevede un ascolto preventivo e un dialogo aperto con i cittadini, che non c’è stato», ha detto, definendo poi l’intervento del sindaco in commissione regionale «un teatrino indecente, pieno di parole violente».

Sul tema delle piazze cittadine, che l’associazione Nova Como ha presentato come «spazi vuoti tra edifici, trafficati ma non abitati» è intervenuto l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Lucini, Lorenzo Spallino: «La città ha un indice di vecchiaia preoccupante. Altre città che hanno mantenuto i servizi ci rubano i giovani. E a prescindere dal colore delle giunte». Spallino ha indicato come colpevole di questa situazione l’ «assenza di programmazione, senza la quale non c’è urbanistica».

«Muggiò? Manca una visione»

Non sono mancati affondi relativi al tema dello sport e degli spazi dedicati alle associazioni sportive considerati insufficienti. Molinari ha espresso preoccupazione per il passaggio ai privati di molte delle strutture sportive cittadine: «Bisogna capire come potranno le nostre associazioni come pagare questi privati. Se i costi aumentano, le famiglie hanno sempre meno possibilità di far fare sport ai bambini». E sul progetto per la cittadella sportiva a Muggiò ha denunciato che «non si sa ancora nulla su chi e come potrà usufruire del nuovo palazzetto». Sulla sua stessa linea l’ex assessore allo Sport della giunta Landriscina, Marco Galli: «L’errore che molti sindaci e giunte fanno, come ha fatto questa, è stralciare quello che è stato fatto precedentemente. Sullo sport con tutti i benefici che dà, invece ci vuole oggettività, lungimiranza e progettazione adeguata».

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