
Cronaca / Como città
Sabato 17 Maggio 2025
Diportisti, c’è chi dice no: «Vietiamo i “buttadentro”»
Taxi boat «L’eliminazione di pratiche invasive contribuirà ad alzare la qualità dei servizi offerti»
Como
Tra i diportisti o, per dirla in modo improprio, i taxi boat del lago c’è chi dice no alla presenza del “personale di terra” a Sant’Agostino che avvicina i turisti e, nell’occasione, vende loro i tour sul lago.
A prendere posizione è l’Associazione Noleggio da Diporto del Lago di Como, che raccoglie una quindicina di società e che è nata un paio di mesi fa «per interfacciarci con le istituzioni: visto che il mercato è nuovo e c’è un’ampia zona grigia, chiediamo regole perché chi è onesto fa fatica a muoversi». A parlare è Pietro Peddone, il presidente dell’Associazione. Che, dopo l’articolo pubblicato una settimana fa da La Provincia sul nascente comitato di taxi boat di Sant’Agostino, ha deciso di intervenire per sottolineare: «Ci piace rispettare le regole. Purtroppo c’è chi non le rispetta e trascina in basso tutta la categoria». Qual è l’oggetto del contendere? L’attività dei cosiddetti “buttadentro”, ovvero chi vende tour ai turisti a terra, in zona Sant’Agostino: «Sul pontile e nelle vicinanze - prosegue Peddone - mi risulta che nessuno abbia la propria sede. In assenza di una concessione, mi chiedo: perché stanno lì? A nostro giudizio è un danno al decoro, anche perché nessuno ha diritto di occupare il suolo pubblico e prendersi un vantaggio commerciale sulle altre società».
L’associazione ha anche inviato un comunicato nel quale «esprime il pieno sostegno all’ordinanza recentemente emanata dal sindaco di Como, che vieta la presenza dei cosiddetti “buttadentro” lungo le rive del lago, in particolare nelle zone di Piazza Matteotti, Viale Geno e Sant’Agostino. Questa misura, attesa da tempo da numerosi operatori del settore, rappresenta un passo significativo per la tutela dell’immagine di eccellenza e ospitalità del Lago di Como. L’eliminazione di pratiche invasive e poco trasparenti contribuirà ad alzare la qualità dei servizi offerti ai visitatori, nel rispetto delle normative vigenti, del decoro urbano e della concorrenza leale».
Claudio Valsecchi, uno dei soci dell’associazione, tiene a precisare: «Niente polemica o spaccatura con gli altri diportisti, ma ci teniamo a chiedere regole certe e il loro rispetto».
E pure nel comunicato si legge che «non si mette in dubbio che una parte di queste società operi con regolare partita Iva e personale assunto con contratto. Tuttavia, nessuna di esse risulta in possesso di una concessione per la vendita di servizi su suolo pubblico, né in forma ambulante né su piazzola fissa. Un’ulteriore pratica diffusa riguarda la sosta con l’imbarcazione all’interno o all’esterno dei porti senza una prenotazione dimostrabile, in violazione delle disposizioni vigenti. L’Associazione non intende aprire un conflitto ma sottolinea che per operare nel rispetto delle regole è necessario essere in possesso delle dovute autorizzazioni».
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