Ferrovie: «Disagi inaccettabili
La colpa è dello Stato
che da anni non investe»

Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia: «I treni sono vecchi e per questo si rompono. Andrà meglio con l’arrivo dei nuovi convogli, ma non possiamo fare miracoli»

I disguidi non sono destinati a sparire presto, perché troppo a lungo non si è fatto nulla per migliorare la rete e i mezzi. Una carenza che la Regione Lombardia attribuisce allo Stato e a Rfi: non ha esitazioni a prendere questa posizione il presidente Attilio Fontana. Ribadendo intanto che arriveranno i nuovi treni grazie agli investimenti regionali, destinati a migliorare la situazione, ma non potranno che essere introdotti gradualmente. Quindi i pendolari dovranno armarsi di pazienza.

Dal disastro di domenica scorsa con le corse speciali saltate per la Città dei Balocchi, arrivando ai ritardi che ancora una volta si sono verificati nei giorni successivi, l’elenco delle sofferenze si allunga per chi viaggia in treno. La Milano-Chiasso ha registrato ritardi e proteste, come pure la Como-Lecco.

Ma ci sono state giornate come quella di mercoledì in cui persino gli abitualmente più puntuali convogli in viaggio per Milano Cadorna hanno dato qualche grattacapo.

Che fare? La Regione ha annunciato i nuovi treni, proprio sottolineando come rappresenteranno una svolta importante per la qualità del servizio. L’assessore Claudia Terzi aveva rilevato che la flotta di derivazione statale ha 32 anni di media (e con punte anche fino ai 45 anni), quella invece assegnata dalla Regione nove anni di media. C’entra, perché l’80% dei guasti ai convogli di Trenord (con le conseguenze sui movimenti) riguarderebbe la flotta conferita da Trenitalia.

I disservizi vengono segnalati dai pendolari sempre più infuriati. Che cosa può fare la Regione?

Si tratta di salvaguardare i servizi alle persone e anche alle aziende: le ripercussioni sono insomma ampie, sociali ed economiche.

L’abbiamo detto già un anno e mezzo fa. L’obiettivo di intervento è duplice sul fronte del servizio ferroviario in Lombardia: da una parte bisogna avere treni nuovi, cosa a cui noi stiamo provvedendo. Dall’altra bisogna poter contare su una rete ferroviaria messa a posto. Sui treni Regione Lombardia ha appunto investito, acquistandone 176 con 1,6 miliardi di euro, come ha spiegato l’assessore Terzi. Per quanto riguarda la rete ferroviaria, Rfi è titolare e deve intervenire.

Quando avremo tutto questo, la situazione cambierà.

Ma come si è potuti arrivare a uno stato di cose simile?

Di chi è la responsabilità dei ritardi e dei disservizi che si verificano?

Guardi, i treni vecchi si rompono. Questo è un dato di fatto. Come pure un altro: per quarant’anni lo Stato non ha fatto niente. Noi paghiamo questa carenza in Lombardia, ecco il problema con cui abbiamo a che fare. E adesso ci vorrà tempo per arrivare a una soluzione.

Quanto tempo in effetti? Perché questi treni nuovi che risolverebbero in parte il problema sono stati annunciati, ma non potranno arrivare tutti insieme, no?

Infatti, ce ne vorrà un po’, di tempo. Questi nuovi treni arriveranno nella nostra regione a partire dal prossimo anno, ma la loro introduzione dovrà avvenire gradualmente come è stato già detto.

Si parla di due convogli al mese, in tutte le zone della Lombardia anche se chiaramente in base alle esigenze di ogni area?

Le posso soltanto dire che le cose andranno un po’ meglio con l’arrivo dei nuovi treni. I miracoli purtroppo non li può fare nessuno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA