Don Giusto e le case “occupate”. Le Iene al sindaco: «Mai provato a dormire per strada?»

La provocazione Il programma Mediaset intervista il parroco di Rebbio. Poi il confronto con Rapinese su chi non ha una casa

“Servizione” de Le Iene, l’altra sera in tv, sulla scia del polverone sollevato dalla provocazione di don Giusto Della Valle, che qualche settimana fa aveva lanciato l’idea di “occupare” qualche appartamento comunale di quelli sfitti, per mettere una pezza a quella che in città - checché se ne dica - rimane tuttora un’emergenza, vale a dire la sovrabbondanza di emarginati e senzatetto (stranieri e non) costretti a dormire all’addiaccio.

Preso atto delle proteste e degli indici puntati contro il prete (additato da diversi conduttori di radio e tv, da Mario Giordano a Giuseppe Cruciani per citarne due tra i più irritati) la redazione de Le Iene ha mandato a Rebbio “Cizco”, uno dei suoi inviati, che inizialmente si è finto a sua volta”clochard”, andando a elemosinare un letto e un piatto caldo in parrocchia. Telecamera nascosta e abbigliamento da autentico barbone, la “Iena” si è vista inizialmente respingere da un don Giusto in versione burbera che lo ha invitato a ripresentarsi all’indomani. Non uno bello spot per la città: Cizco, infatti ha dormito davvero all’aperto, stendendo un sacco a pelo accanto a quelli dei tanti “inquilini” dei portici del Crocifisso, salvo poi ripresentarsi a Rebbio il giorno seguente. Alla fine l’inviato mediaset ha scelto di spogliarsi dei panni del senzatetto rivelando al don la propria identità:«Non ho mai aiutato nessuno a occupare una casa - ha spiegato don Giusto - . La mia era una provocazione. A Como ci sono quattro grosse strutture che sono chiuse e che potrebbero dare accoglienza ad almeno duecento persone. Lo stesso vale per i circa 250 appartamenti comunali non a norma». In altre parole, ha ribadito il sacerdote, non si capisce perché con tanto spazio a disposizione la sua parrocchia debba ospitare tutti i minori che ospita nelle attuali condizioni di sovraffollamento.

«Meglio tenere chiuso - ha aggiunto il don chiamando in causa politica e politici, pur senza nominarli - Meglio tenere chiuso, altrimenti poi la gente si lamenta e non mi vota. O no?».

La troupe de Le Iene, a quel punto, ha optato per un diversivo in via Spartaco, per prendere visione di alcune tra le case comunali più scalcinate del capoluogo; la media per ciascuna palazzina è di circa un appartamento vuoto per piano.

Per quanto riguarda la parrocchia, il servizio di Mediaset si è rivelato invece un discreto spot, l’occasione per mostrare i volti di quelli che tra gli ospiti ce l’hanno fatta. La scuola, un corso di italiano, l’apprendistato, e alla fine del percorso un posto di lavoro in regola come magazziniere.

Inevitabile anche l’incursione conclusiva a Palazzo Cernezzi, da Alessandro Rapinese. Cizco gli ha chiesto di spiegare perché quelle case siano inutilizzate; il sindaco ha prima puntualizzato che il richiamo di don Giusto all’occupazione di spazi abbandonati è «istigazione a delinquere», quindi ha invitato il sacerdote a occuparsi d’altro («è bene che il parroco faccia una cosa: il parroco»). Scambio di battute finale sui tempi necessari per ristrutturare un appartamento. «Lei ha mai ristrutturato un bagno?», ha chiesto Rapinese. «E lei ha mai dormito per strada? Io sì - gli ha risposto la Iena - e le assicuro che non mi sono divertito per niente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA