Dormitorio, la Lega scarica Landriscina
E in Borgovico petizione dei residenti

Como: l’idea della Provincia, accolta dal sindaco, adesso è contestata dai parlamentari lumbard «C’era l’ok al tendone, scelta non comprensibile».

A dieci giorni dall’annuncio dell’amministrazione provinciale della possibilità di utilizzare la caserma di via Borgovico come dormitorio dal primo novembre al prossimo 30 aprile, insorgono i parlamentari della Lega.

Una soluzione che aveva visto il sindaco favorevole, visto che lo stesso presidente di Villa Saporiti Fiorenzo Bongiasca aveva annunciato la decisione dicendo testualmente: «Accogliendo la richiesta del vescovo Oscar Cantoni, della Caritas diocesana e del sindaco Mario Landriscina, e per venire incontro alla necessità di spazi più volte espressa dal Comune la Provincia di Como concederà l’uso della palazzina dell’ex Caserma dei Carabinieri di via Borgovico come dormitorio temporaneo per i senzatetto».

«Arriveranno i clandestini»

Ora i parlamentari della Lega in una nota «contestano fermamente la scelta» e chiedono un incontro al nuovo prefetto, non ancora arrivato e, di fatto, scaricano il sindaco. «Comprendiamo le gravi difficoltà in cui versa il Comune di Como nella gestione dei senza dimora - dicono - in particolare dei clandestini riversati sul territorio dal governo Conte irresponsabile e incompetente, ma sappiamo che era già pronto l’accordo per l’emergenza freddo tra Comune e altri enti, per il posizionamento di un tendone riscaldato che sostituisse lo stabile di via Sirtori non più accessibile. Non comprendiamo quindi la scelta dell’amministrazione provinciale di mettere a disposizione una struttura pubblica, già in precedenza utilizzata per attivare un centro di accoglienza, e che si presta ad essere trasformata in un nuovo dormitorio permanente o meglio in un centro di accoglienza per immigrati clandestini». E ancora: «A Como esistono già dormitori per italiani e stranieri in difficoltà . Non capiamo come mai, pochi giorni fa, improvvisamente, le cose siano cambiate».

Nel frattempo nella zona di via Borgovico residenti, commercianti e alcuni genitori di alunni che frequentano le scuole hanno avviato una raccolta firme per dire no all’arrivo dei senzatetto di fronte a Villa Saporiti. Parlano di «netto dissenso» e dicono che «non è dato conoscere se gli ospiti saranno solo persone regolari sul territorio nazionale o anche irregolari, così come alcuna opportuna informazione è stata fornita sulla preventiva verifica della loro condizione di salute, psicologica e sanitaria e, ancor più gravemente, sono attualmente sconosciuti gli strumenti, semmai previsti, destinati al controllo e contenimento dei casi di positività al Covid 19». Dicono di non voler dare alcuna connotazione politica alla petizione, ma definiscono la scelta come «inopportuna e pericolosa».

«Scelta pericolosa»

Denunciano «risvolti sanitari» e «la presenza di diverse scuole, media, primaria, materna, dell’infanzia». Fanno l’esempio della situazione dei giardini a lago «quotidianamente al centro della cronaca cittadina per fatti di delinquenza e di degrado» che potrebbe «peggiorare» con l’apertura del dormitorio. Auspicano quindi una «soluzione meno disastrosa» e sottolineando che «il quartiere di via Borgo Vico è uno dei quartieri più belli e conosciuti anche a livello internazionale, destinato alle scuole così come a numerose attività commerciali, ai giardini ed alla passeggiata al lago, meta di turisti italiani e stranieri, ma anche dei cittadini comaschi per la camminata domenicale in famiglia e luogo preferito per lo sport all’aperto».

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